Bruxelles – “Mi impegno da oggi con tutti gli spagnoli, che servirò in ogni momento con rispetto e lealtà. Non c’è orgoglio maggiore di questo”. Con queste parole la principessa delle Asturie Leonor di Borbone, ha giurato fedeltà alla Costituzione spagnola, il giorno del suo diciottesimo compleanno. La cerimonia si è svolta alle 11 di oggi (31 ottobre), davanti alle Corti spagnole.
Dopo il suo discorso e il giuramento sulla Costituzione a Palazzo Reale, la principessa delle Asturie ha ricevuto il collare dell’Ordine di Carlo III, la massima distinzione civile della nazione, dalle mani del padre, il re Felipe VI. Quello del giuramento è un atto solenne, che però ha anche un importante valore politico: la principessa di fatto acquisisce il potere di assumere legittimamente le funzioni di regina quando sarà necessaria la successione al trono. La primogenita del re Felipe VI e della Regina Letizia, garantirà quindi la continuità della monarchia spagnola in caso di abdicazione, incapacità o morte del padre.
La città di Madrid era in fermento per l’occasione: le vie centrali erano piene di bandiere nazionali e foto della principessa Leonor, mentre nella piazza di Puerta del Sol sono stati allestiti tre maxischermi per trasmettere l’intervento. “In questo giorno così importante che ricorderò sempre con emozione”, ha detto la futura capa dello Stato al popolo spagnolo, “chiedo loro che confidino in me, così come io ho riposta tutta la mia fiducia nel futuro della nostra nazione, nel futuro della Spagna”. L’ultima regina a sedere sul trono di Spagna è stata Isabella II, 155 anni fa, che regnò dal 1833 al 1868. Se mai la figlia di Felipe VI indosserà la corona sarà, quindi, la seconda regina nella storia della Spagna unificata.
All’evento erano presenti, oltre alla famiglia composta dai sovrani, l’infanta Sofia (sedici anni, sorella minore di Eleonora), anche il capo del governo Pedro Sanchez, i ministri e le massime istituzioni statali. Come riporta El País, alcuni degli attuali ministri di sinistra nel governo, ovvero Ione Belarra e Irene Montero di Podemos, nonché Alberto Garzon del partito Izquierda Unida (oltre alla la maggioranza dei parlamentari di sinistra radicale) hanno deciso di non partecipare all’evento, perché non riconoscono la legittimità della monarchia. Hanno invece partecipato, oltre ai ministri del Partito Socialista spagnolo (Psoe), anche Yolanda Diaz, la vicepresidente del governo uscente e la leader di Sumar (la lista di sinistra che ora include anche Podemos e Izquierda Unida), e il ministro dell’Università Joan Subirats, dei Comuns catalani. A mancare all’appello anche i partiti nazionalisti e indipendentisti.