Bruxelles – E’ ufficiale che la Commissione europea presenterà il prossimo 29 novembre un piano d’azione per lo sviluppo e l’espansione delle reti energetiche. Annunciato timidamente dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, a inizio settembre, il piano d’azione (che non dovrebbe contenere nuove iniziative legislative) si soffermerà in particolare su come accelerare i progetti chiave di infrastrutture elettriche transfrontaliere da includere nel primo elenco di progetti di interesse comune e in quelli di interesse reciproco dopo l’adozione del regolamento rivisto sulle reti transeuropee dell’energia.
Questi progetti saranno fondamentali per integrare volumi crescenti di energie rinnovabili e per far progredire l’integrazione dei sistemi energetici a livello comunitario. Pochi ancora i dettagli, ma il piano dovrebbe contenere inoltre misure per affrontare le strozzature che ostacolano il potenziamento e l’espansione della rete, compresa la condivisione dei costi a livello transfrontaliero.
Per modernizzare ed espandere la rete energetica europea, che oggi conta circa 11 milioni di chilometri di sistema, Bruxelles stima che saranno necessari investimenti totali per 584 miliardi di euro entro il 2030. La questione dei finanziamenti dell’espansione delle reti dovrà essere prioritaria e andrà inserita nell’agenda del prossimo dialogo degli investitori energetici dell’UE e poi al Forum sulle infrastrutture di Copenaghen, che si terrà il prossimo anno in modo da poter trovare soluzioni praticabili. A luglio scorso la Banca europea per gli investimenti (Bei) “ha aumentato i finanziamenti del 50 per cento per contribuire a mobilitare oltre 45 miliardi di euro fino al 2027. Si prevede che la Bei mobiliterà oltre 150 miliardi di euro in nuovi investimenti verdi. Ma la Commissione europea punta sopratutto a stimolare nuovi strumenti finanziari e soluzioni oltre i classici a lungo termine. Se gli investimenti saranno la chiave per modernizzare la rete, Bruxelles ritiene di dover sfruttare meglio e in modo più intelligente le reti esistenti attraverso la digitalizzazione e la flessibilità delle norme che già esistono.
Le reti sono al centro del sistema energetico. Generatori di energia, linee di trasmissione e distribuzione lavorano tutti insieme per fornire energia a milioni di consumatori in tutto il continente. Non solo, per Bruxelles la sincronizzazione dell’Ucraina ha dimostrato anche che le reti sono una questione di importanza geopolitica. La Commissione europea sta lavorando per rafforzare i sistemi della rete soprattutto dopo l’inizio dell’invasione della Russia ai danni dell’Ucraina. Poche ore prima dell’inizio dell’invasione da parte della Russia sul territorio di Ucraina, è stato effettuato un primo test per disaccoppiare la rete ucraina da quella russa. Un test di isolamento della rete che ha funzionato, dimostrando che il sistema elettrico di Kiev era in grado di funzionare anche senza quello russo. Dopo l’aggressione, Kiev ha deciso di non riallacciare la rete a quella russa e rinforzare il dialogo con l’Ue e appena qualche settimana dopo è stato compiuto il passo della sincronizzazione, che ha permesso di mantenere le luci accese e le case calde in questi tempi bui sincronizzando le reti elettriche di Ucraina e Moldova con la rete europea.