Bruxelles – Secondo trilaterale tra Italia, Francia e Germania per parlare di cooperazione industriale. Il ministro Adolfo Urso ha incontrato oggi (30 ottobre) a Roma il ministro dell’Economia e dell’Azione per il clima tedesco Robert Habeck e il ministro francese dell’Economia, delle Finanze e della Sovranità Industriale e Digitale Bruno Le Maire, per discutere con particolare attenzione dell‘intelligenza artificiale, come parte di uno sforzo complessivo verso la transizione digitale e verde.
“Abbiamo trasmesso un messaggio significativo all’Ue e ai nostri partner europei sulla strada che dobbiamo percorrere insieme per affrontare al meglio l’attuale cambiamento tecnologico e scientifico“, ha dichiarato il Ministro Adolfo Urso. Aggiungendo che, su questi stessi temi verrà promosso un dibattito a livello G7 durante la Presidenza italiana del 2024: “Parallelamente stiamo lavorando anche a livello nazionale su un nuovo insieme di disposizioni. Siamo entrati in una nuova rivoluzione tecnologica e dobbiamo affrontarlo con nuove idee, nuovi approcci e nuovi strumenti. Il policy making sull’Ia è una priorità per noi e per l’Ue nella sua interezza. Dobbiamo lavorare insieme a livello dell’Unione, fianco a fianco con l’industria”.
Il vertice trilaterale di Roma si è tenuto nello stesso giorno in cui è arrivata l’intesa a livello G7 sui principi guida internazionali sull’intelligenza artificiale e su un codice di condotta volontario per gli sviluppatori di Ia nell’ambito del cosiddetto “processo di Hiroshima”, elaborati col contributo della Commissione europea. La quale ha accolto con favore l’intesa, specificando che i principi e il codice integreranno, a livello internazionale, le norme dettate nella legge europea sull’intelligenza artificiale, in via di finalizzazione.
“Gli investimenti di capitale nel 2022 (sull’intelligenza artificiale, ndr.) sono stati di 50 miliardi negli Usa, di 10 miliardi in Cina, e di 5 miliardi in Europa”, ha dichiarato Burno Le Maire durante l’incontro. Questo significa che “sulla tecnologia più importante per la nostra civiltà, l’Europa investe dieci volte meno degli Stati Uniti” e la metà di Pechino. “Abbiamo bisogno di tutti i mezzi per innovare presto. Date le numerose applicazioni dell’intelligenza artificiale, la sua rapida espansione e l’enorme potenziale che riserva alle nostre economie, l’Europa deve essere all’altezza della sfida”, ha continuato il ministro dell’Economia francese.
Per il ministro tedesco, quello che serve è una regolamentazione favorevole all’innovazione sull’intelligenza artificiale, soprattutto in vista della legge sull’Ia attualmente in fase di negoziazione a Bruxelles: “Si tratta di una tecnologia chiave per il futuro. La futura competitività dell’Europa dipende in modo cruciale dalla capacità di sviluppare l’intelligenza artificiale in Europa in futuro e di applicarla a tutta l’economia”, ha dichiarato ancora Habeck.
I tre ministri hanno concordato, poi, sulla necessità di ridurre gli oneri amministrativi e semplificare le procedure per i progetti multinazionali, con lo scopo di spianare la strada all’emergere di un’industria europea dell’intelligenza artificiale competitiva a livello globale. In questo modo, sarà più facile che le startup europee riescano a partecipare a eventuali progetti futuri dedicati alla transizione digitale e verde, oltre che consentire alle imprese innovative di ricevere dei finanziamenti utili alla loro crescita.
“Sono felice che noi, ministri francese, tedesco e italiano, sviluppiamo oggi una visione strategica per l’intelligenza artificiale, discutendo progetti comuni e ulteriori investimenti in tutta Europa, garantendo al tempo stesso che i rischi siano mitigati attraverso la prossima legislazione europea sull’intelligenza artificiale”, ha dichiarato il ministro francese Bruno Le Maire, ribadendo la cooperazione tra i tre Stati.
Nel corso dell’incontro, i Ministri hanno inoltre fatto il punto sui progressi compiuti nell’ambito del gruppo di lavoro trilaterale sulle materie prime critiche, avviato a Berlino lo scorso giugno, prendendo atto con soddisfazione del coordinamento, instaurato nell’ambito dei negoziati in corso nell’Ue e nei consessi internazionali in cui l’argomento è stato affrontato, compreso il Mineral Security Partnership. “I ministri hanno riaffermato la loro determinazione ad esplorare una possibile cooperazione su investimenti, stress test, scorte e acquisti congiunti una volta entrato in vigore il regolamento sulle materie prime critiche, e sugli strumenti finanziari da mobilitare per progetti di interesse comune”, si legge ancora nella nota.