Bruxelles – Usare i quasi 211 miliardi di beni russi congelati per la ricostruzione dell’Ucraina. Lentamente, ma inizia a prendere forma nelle parole di Ursula von der Leyen l’idea di usare i beni congelati della Russia nell’Unione Europea, oggi tra i punti all’ordine del giorno nelle discussioni tra i capi di stato e governo riuniti a Bruxelles da ieri per la due giorni di Vertice europeo.
Un Summit che si è chiuso nel primo pomeriggio di oggi (27 ottobre) adottato tra le altre anche le conclusioni in cui viene ribadito il sostegno all’Ucraina. “A marzo di un anno fa, abbiamo preso collettivamente l’importante decisione politica di immobilizzare i beni sovrani russi”, ha ricordato la presidente della Commissione europea nella conferenza stampa di fine vertice. E per la prima, von der Leyen ha stimato in 211 miliardi di euro il valore di questi asset. Mosca “dovrà pagare per la ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina. Recentemente abbiamo avuto un dibattito tra i ministri delle Finanze a Marrakesh che ha consentito buoni progressi sui principi fondamentali. Quindi, il passo successivo sarebbe una proposta vera e propria”.
La leader tedesca ha precisato che attualmente Bruxelles sta lavorando a una proposta che inizialmente si concentri sui cosiddetti extra profitti. In altre parole, “presenteremo una proposta per trovare un modo per utilizzare i proventi di tali attività di cui attualmente beneficiano un numero limitato di istituzioni finanziarie nell’Unione Europea. Questi profitti straordinari sono già piuttosto consistenti. E l’idea è di metterli in comune e poi incanalarli attraverso il bilancio dell’Ue “in blocco” verso l’Ucraina e per la ricostruzione dell’Ucraina”, ha spiegato la presidente. Il tema dell’uso dei proventi ricavati dagli asset russi congelati per contribuire ad aiutare l’Ucraina nella ricostruzione è abbastanza controverso, perché può comportare dei rischi per l’attrattività internazionale dell’euro. La Commissione europea sta lavorando a una proposta, dunque. Ma lo fa con prudenza, per cercare una soluzione a 27 che metta d’accordo tutti.
Il riferimento stavolta approda anche nel testo delle conclusioni sull’Ucraina, in cui i leader hanno riaffermato che la Russia è responsabile degli ingenti danni causati dalla sua guerra di aggressione contro l’Ucraina. “È necessario compiere progressi decisivi, in coordinamento con i partner, su come eventuali entrate straordinarie detenute da entità private derivanti direttamente dai beni immobilizzati dalla Russia possano essere destinate a sostenere l’Ucraina e la sua ripresa e ricostruzione, coerentemente con gli obblighi contrattuali applicabili e in conformità con il diritto dell’Ue e internazionale”, si legge nel testo delle conclusioni. I capi di stato e governo hanno invitato von der Leyen e l’alto rappresentante Ue per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, “ad accelerare i lavori in vista della presentazione di proposte”.