Bruxelles – “Se Donald Tusk riuscirà a guidare il prossimo governo polacco sarà positivo. E anche le relazioni con l’Italia saranno molto positive”. È quanto ha dichiarato oggi (26 ottobre) il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia), durante il pre-summit del Partito popolare europeo (Ppe) di cui entrambi leader fanno parte. Ma quella che per Forza Italia è una buona notizia non lo è per Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, che a Bruxelles abita, invece, la sede dei Conservatori e riformisti europei (Ecr). Con la vittoria di Coalizione Civica (Ko) di Tusk in Polonia, che con molta probabilità lo porterà a ottenere l’incarico di primo ministro a Varsavia, la premier italiana ha visto la frenata del suo più grande alleato in Europa: l’ex premier polacco Mateusz Morawiecki, che ha governato nel suo Paese per 8 anni – dal 2015 – con il partito guidato da Jarosław Kaczyński Diritto e Giustizia (Pis). “La presenza di Tusk in Europa sarà positiva, visto che ha guidato anche il Consiglio per molti anni. La sua mentalità europeista aiuterà certamente anche in futuro”, ha aggiunto poi Tajani, in riferimento alla deriva antieuropeista che aveva preso il Paese con il premier uscente.
Alle congratulazioni di Morawiecki via X, poco più di un anno fa, per la vittoria di Meloni alle elezioni nazionali, fa da contrappeso il silenzio di questi giorni della presidente del Consiglio italiano sulle elezioni polacche, che non ha ancora rilasciato dichiarazioni sul (probabile) cambio di inquilino al palazzo della Cancelleria di Varsavia.
In vista del voto alle europee del 6 – 9 giugno 2024 e delle alleanze che ne seguiranno questo risultato non può, d’altronde, lasciarla indifferente. Anche perché arriva dopo il flop di Vox in Spagna, altro alleato di Meloni a Bruxelles. “Il mio unico obiettivo è di rinforzare i nostri legami”, aveva dichiarato la premier quest’estate in visita a Morawiecki. Ma adesso che la Polonia sta virando verso una svolta europeista con la Coalizione Civica di Tusk, Meloni dovrebbe guardare a rinforzare i legami a dodici stelle più con il Ppe di Tajani che con il Pis guidato di Kaczyński. Alleanza, però, complessa, visto anche il fallito tentativo di avvicinamento al gruppo dei conservatori e riformisti europei che aveva tentato il leader dei popolari Manfred Weber.
“La Polonia è un Paese amico e noi intendiamo continuare ad avere ottimi relazioni con questo Paese, anche se è cambiato il governo. Noi, come Forza Italia, siamo soddisfatti della sua vittoria”, ha dichiarato ancora Tajani durante il pre-summit del Ppe. Avere “un Paese amico” guidato da un membro del suo gruppo politico aiuta Tajani a rafforzare la posizione del Partito popolare europeo a Bruxelles, e quindi anche di Forza Italia, che resta il partito della destra italiana meglio posizionato in Europa, ma più debole nella coalizione di governo in Italia.