Bruxelles – Il leader dell’opposizione al governo euro-scettico in Polonia – ed ex presidente del Consiglio europeo – torna a Bruxelles da vincitore. Donald Tusk ha incontrato oggi (25 ottobre) la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un faccia a faccia informale tra due pezzi pregiati del Partito Popolare europeo. “Sono qui oggi come leader dell’opposizione, non come primo ministro“, ha sottolineato Tusk. Ma gli argomenti discussi con von der Leyen sono quelli che competono a un capo di governo.
Innanzitutto lo sblocco di 35,4 milioni di euro del Pnrr polacco, congelati dalla Commissione europea e condizionati all’attuazione di alcune riforme relative allo stato di diritto a Varsavia. “Saranno prese tutte le misure necessarie per ottenere le risorse europee che la Polonia sta aspettando”, ha confermato Tusk. Finora, l’esecutivo comunitario ha ritenuto insoddisfacenti i tentativi del governo uscente di Mateusz Morawiecki di rispettare le tappe concordate con Bruxelles.
Il leader di Coalizione Civica, che nelle elezioni dello scorso 15 ottobre ha ottenuto il 30,7 per cento dei voti, ha celebrato il sorprendente dato sull’affluenza alle urne, che ha toccato il 72,9 per cento degli aventi diritto. Un “meraviglioso risultato” che “mostra chiaramente al resto d’Europa che la democrazia, lo stato di diritto, la libertà di espressione e l’unità europea sono ancora davvero importanti per i nostri cittadini”. D’altra parte, la sconfitta dell’alleanza ultra conservatrice tra il PiS di Morawiecki – che è comunque rimasta la prima forza in Parlamento con il 35,38 per cento delle preferenze – e l’estrema destra di Confederazione Libertà e Indipendenza, è una “prova che l’atteggiamento antidemocratico e antieuropeo è solo una turbolenza stagionale”. Gli ha fatto eco von der Leyen, secondo cui “l’affluenza record” del 15 ottobre “ha dimostrato ancora una volta il forte attaccamento dei polacchi alla democrazia”.
Von der Leyen ha accolto calorosamente Tusk per “discutere di questioni importanti, in cui la voce della Polonia è cruciale“. La guerra ai confini dell’Ue e il sostegno all’Ucraina, con Varsavia per ragione geografiche e storiche in prima linea. La competitività economica europea, perché “vogliamo che le nostre aziende mantengano la loro posizione di leader nelle tecnologie pulite e in altri settori moderni dell’economia”. L’atteggiamento della Polonia sarà fondamentale anche per riuscire a finalizzare il Nuovo Patto sulla migrazione e l’Asilo, su cui finora Varsavia – e Budapest- si sono sempre opposte a spada tratta.
“Dieci anni fa, nel mio primo discorso come presidente del Consiglio europeo, dissi che ero arrivato a Bruxelles con un forte senso di responsabilità. Credo di poterlo ripetere: oggi la mia ambizione è ricostruire la posizione del mio paese in Europa e rafforzare l’Ue nel suo insieme”, ha dichiarato ancora Tusk. Che potrebbe innescare una vera svolta politica anche a Bruxelles. A patto che riesca davvero a formare un governo con liberali e socialdemocratici.