Bruxelles – Italia e pasta, un binomio indissolubile e che prosegue anche nel 2022, anno che ha visto il Paese continuare a trainare il mercato europeo del prodotto alimentare. Nell’anno di riferimento nell’Ue sono state prodotte 6,1 milioni di tonnellate di pasta, per un valore di 7,8 miliardi di euro. Il ‘made in Italy’ rappresenta la parte dominante di questo flusso commerciale, con 4,2 milioni di tonnellate di pasta prodotte. Il valore commerciale è pari a 5,1 miliardi di euro su 7,8 miliardi di euro totali. Detto in altri termini, l’Italia da sola “rappresenta il 68 per della produzione totale dell’Ue in termini di volume e il 66 per cento in termini di valore”, sottolinea Eurostat nel presentare i dati.
Dunque i due terzi della produzione e del giro d’affari a livello Ue si deve all’Italia. Ancora una volta. Il dato conferma un primato tutto tricolore che resiste e conferma un dato rimasto invariato rispetto a quello diffuso sempre da Eurostat nel 2018. Proprio per questo ruolo leader nel settore, l’Italia si conferma anche principale esportatore di pasta nell’Ue (2,1 milioni di tonnellate esportate, che rappresentano il 77 per cento del totale dei membri dell’Unione europea).
Complessivamente nel 2022 quasi 2,8 milioni di tonnellate di pasta sono state esportate all’interno del mercato unico tra Stati membri dell’Ue, con più della metà di questa quantità (56 per cento) a rappresentare scambi intra-europei. I due principali paesi importatori comunitari sono stati la Germania (414.758 tonnellate di pasta importate, pari al 27 per cento del totale delle importazioni dei membri dell’Ue) e la Francia (358.117 tonnellate, 23 per cento).
Le due principali destinazioni delle esportazioni verso Paesi extra-Ue sono state il Regno Unito (309.030 tonnellate, pari al 25 per cento del totale) e gli Stati Uniti (262.877 tonnellate, 22 per cento).