Bruxelles – Un von der Leyen bis può essere una possibilità, anche se niente è ancora deciso. Il Partito popolare europeo (Ppe) sta ragionando alla prossima legislatura, ammette il presidente di partito, Mafred Weber, che però non si sbottona più di tanto su un eventuale secondo mandato dell’attuale presidente di Commissione. In un briefing concesso alla stampa, Weber ammette che ancora tutto è possibile. “Dobbiamo avere prima il congresso di Bucarest, e le decisioni verranno prese in quella sede”, ricorda. Si tratta dell’appuntamento previsto in primavera del prossimo anno, a pochi mesi delle elezioni europee di inizio giugno. Sarà quello il momento in cui si saprà cosa sceglieranno l’attuale presidente della Commissione Ue e il partito di centrodestra.
The EPP Congress 2024 will take place in Bucharest, Romania, co-hosted by our member party PNL, as decided this morning by the Political Assembly in Brussels. 🇷🇴🇪🇺 pic.twitter.com/72Wa13oH7c
— EPP (@EPP) September 5, 2023
“Concediamo a von der Leyen il tempo che le serve per ragionare su un secondo mandato”, continua Weber. “Se volesse, partirebbe con una situazione migliore degli altri“. Perché, spiega, all’interno del partito consenso e apprezzamento non mancano. “C’è molto sostegno su di lei”, riconosce il presidente del Ppe. Ad ogni modo tutto sembra essere prematuro. “Vorrei concentrarmi sull’agenda politica, perché i cittadini vogliono risposte ai problemi e non discussioni su candidati”, taglia corto.
Cita le crisi rappresentate dal conflitto in corso in Ucraina, quello in Medio Oriente tra Israele e Hamas, e poi il dibattito sull’immigrazione. Tutte questioni che richiedono un’Europa concentrata. Se, questo il ragionamento di Weber, si riuscisse a produrre risultati concreti prima delle prossime elezioni europee, si potrebbe anche arrivare alla urne con una dote politica tale da venire premiati. Un eventuale secondo mandato di von der Leyen alla testa della Commissione europea, in sostanza, dipende, tra le varie incognite (andamento del voto e negoziati, soprattutto) anche dai risultati politici da qui a fine legislatura.
Non chiude le porte dunque a un von der Leyen bis, ma neppure le tiene spalancate. “Non c’è piano B per la presidenza della Commissione” solo perché il Partito popolare non ha ancora affrontato seriamente la cosa. In ogni caso, tiene a precisare, “abbiamo personalità di valore nel Ppe e di cui andiamo fieri”.