Bruxelles – Accelerazione della diffusione attraverso una maggiore prevedibilità e una più rapida autorizzazione, miglioramento della progettazione delle aste, accesso ai finanziamenti, creazione di un ambiente internazionale equo e competitivo, competenze e impegno del settore e degli Stati membri. Sono sei in tutto i pilastri del futuro piano d’azione per l’energia eolica che la Commissione europea dovrebbe presentare martedì 24 ottobre (al netto di cambiamenti dell’ultima ora), annunciato a metà settembre dalla presidente Ursula von der Leyen durante il suo Discorso sullo stato dell’Unione pronunciato a Strasburgo di fronte all’Eurocamera.
La Commissione non prevede nuove iniziative legislative, né intende annunciare nuovi finanziamenti. Ma l’esecutivo comunitario si limita a evidenziare quali sono le carenze strutturali che impediscono la diffusione dell’eolico, mettendo insieme consigli pratici per aumentarne la capacità. Nel 2022 l’energia eolica ha fornito circa il 16 per cento dell’elettricità dell’Unione europea”, ricorda la Commissione europea nella bozza di piano. Per garantire di poter centrare gli obiettivi sulle rinnovabili del 2030 – ovvero una quota complessiva del 42,5 per cento di consumi entro il decennio – questa cifra dovrebbe crescere fino al 34 per cento, rendendo l’energia eolica un pilastro energetico fondamentale.
Autorizzazioni accelerate e regole armonizzate per le aste
Bruxelles individua nella lentezza e la complessità dell’iter di autorizzazione una delle principali cause di sottoutilizzo delle rinnovabili nel panorama europeo. Secondo le stime dell’industria riportate nel piano, circa 80 GigaWatt di capacità eolica sono in fase di autorizzazione in tutta l’Unione europea, ovvero cinque volte di più rispetto alla diffusione totale dell’energia eolica lo scorso anno. Gran parte di questa capacità “è in fase di autorizzazione da anni a causa di procedure di autorizzazione lente e inefficienti”, si legge.
Quindi la Commissione fa i conti con la lentezza delle procedure di autorizzazione e sta valutando l’idea di prorogare il regolamento di emergenza per accelerare le procedure di autorizzazioni per le rinnovabili, adottato nel 2022 nel pieno della crisi energetica trainata dalla guerra di Russia in Ucraina e in scadenza a metà 2024. “La Commissione – continua il documento – sta attualmente effettuando una revisione del regolamento di emergenza sulle autorizzazioni ed entro novembre presenterà la relazione sui principali risultati di questa revisione e, a condizione che siano soddisfatte le condizioni pertinenti, proporrà di prorogare le disposizioni di questo regolamento oltre la sua attuale data di scadenza (fine giugno 2024) nel contesto della valutazione in corso sulla necessità di prorogare la validità dei regolamenti di emergenza (compresi il regolamento sulla solidarietà e il regolamento sul meccanismo di correzione del mercato)”.
Tra le altre cose, la Commissione si impegna a lanciare nei prossimi mesi una piattaforma digitale interattiva sulla quale verrà pubblicata la pianificazione delle aste statali, al fine di garantire “maggiore visibilità delle prossime aste e dei volumi di diffusione previsti e consentire alle aziende di disporre di un unico punto di informazione per tutte le aste previste nell’Ue”. Dopo aver avviato il dialogo con gli Stati membri, “entro la fine di marzo 2024” l’esecutivo prevede di adottare una “raccomandazione e una guida” con l’obiettivo di armonizzare gli standard per le aste e di rendere la “progettazione delle aste più uniforme ed efficiente” a livello comunitario.
Tra le altre iniziative per creare sinergie tra Capitali e mondo industriale, la Commissione intende promuovere entro la fine dell’anno la sottoscrizione di una ‘Carta del vento’ tra Stati membri e industria per aumentare la diffusione dell’eolico e la capacità produttiva nell’Ue. L’obiettivo, si legge nel documento, sarà quello di “allineare e attuare rapidamente le azioni della Commissione, degli Stati membri e dell’industria, dimostrando uno sforzo comune e coordinato per migliorare le condizioni favorevoli all’industria eolica europea”.
E’ nel quadro della comunicazione che la Commissione conferma che adotterà a novembre 2023 il piano d’azione per le reti “che comprenderà i livelli di trasmissione e distribuzione”. Il piano d’azione – spiega l’esecutivo nel documento – “contribuirà in particolare ad accelerare i progetti chiave di infrastrutture elettriche transfrontaliere da includere nel primo elenco di progetti di interesse comune e progetti di interesse reciproco dopo l’adozione del regolamento rivisto sulle reti trans-europee dell’energia”.
Il piano era stato timidamente accennato dalla commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, che a inizio settembre ha ospitato il primo Forum di alto livello sulle reti elettriche, insieme alla Rete europea dei gestori dei sistemi di trasmissione dell’elettricità (Entso-E ) con il patrocinio della Commissione europea. Quanto ai contenuti del piano d’azione, l’esecutivo comunitario anticipa solo che includerà misure per affrontare le “strozzature che ostacolano il potenziamento e l’espansione della rete, compresa la condivisione dei costi a livello transfrontaliero”.
Nonostante le aspettative, non sembra invece che nel piano verrà annunciata formalmente l’intenzione di aprire una nuova indagine anti-sovvenzioni sull’uso da parte della Cina dei sussidi anche per promuovere la produzione di turbine eoliche. In molti a Bruxelles hanno pensato che il pacchetto per l’eolico potesse essere il luogo adatto annunciare l’apertura dell’indagine anti sussidi nei confronti di Pechino, ma per ora il documento provvisorio non contiene alcun riferimento diretto alla Cina. Bruxelles si limita a promettere che la Commissione, in collaborazione con l’industria eolica europea, “monitorerà attentamente le possibili pratiche commerciali sleali a vantaggio dei produttori stranieri di turbine eoliche”, si legge nel documento.