- L'Europa come non l'avete mai letta -
venerdì, 30 Maggio 2025
No Result
View All Result
  • it ITA
  • en ENG
Eunews
  • Politica
  • Esteri
  • Economia
  • Cronaca
  • Difesa
  • Net & Tech
  • Agrifood
  • Altre sezioni
    • Cultura
    • Diritti
    • Energia
    • Green Economy
    • Finanza e assicurazioni
    • Industria e Mercati
    • Media
    • Mobilità e logistica
    • Salute
    • Sport
  • Newsletter
  • Invasione russa in Ucraina
  • Energia
  • Israele
  • Usa
    Eunews
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • Salute
      • Sport
    No Result
    View All Result
    Eunews
    No Result
    View All Result

    Home » Cronaca » La libera circolazione in Europa in crisi per i controlli interni su infiltrazioni terroristiche e migrazione

    La libera circolazione in Europa in crisi per i controlli interni su infiltrazioni terroristiche e migrazione

    Italia e Slovenia sono gli ultimi degli 11 Paesi membri dell'area Schengen, che ha abolito le frontiere interne, ad averne annunciato il ripristino "temporaneo". I governi preoccupati per l'aumento delle minacce dopo lo scoppio del conflitto Hamas-Israele e per la situazione lungo la rotta balcanica

    Federico Baccini</a> <a class="social twitter" href="https://twitter.com/@federicobaccini" target="_blank">@federicobaccini</a> di Federico Baccini @federicobaccini
    19 Ottobre 2023
    in Cronaca
    Schengen Frontiere Controlli Interni

    (credits: Sem van der Wal / Anp / Afp)

    Bruxelles – Ora a essere davvero minacciata è la libertà di movimento delle persone, dei capitali, dei servizi e delle merci in Europa, il caposaldo dell’area che ha abolito le frontiere interne. Dopo le recenti decisioni di Italia e Slovenia di ripristinare i controlli interni, inizia a scricchiolare il funzionamento dell’area Schengen, che a oggi vede quasi la metà dei suoi Paesi membri (11 su 27) con restrizioni causate da diversi tipi di minacce, riconducibili a tre macro-aree: infiltrazioni terroristiche, migrazione e rischio attentati. A cui si aggiunge ora quella che per i governi europei è considerata un’aggravante, ovvero l’aumento della tensione causata dal conflitto tra Hamas e Israele.

    Controlli Interni Frontiere Schengon 19/10/2023La questione si era già posta a inizio ottobre con la comunicazione della Germania sull’introduzione di controlli interni con tutti i Paesi confinanti sul fianco orientale e meridionale per questioni di “pressione migratoria”, ma dopo l’attentato di Bruxelles di lunedì sera (16 ottobre) altri due membri dell’area Schengen hanno deciso di fare lo stesso, suggerendo con la propria scelta nemmeno troppo velatamente una connessione tra migrazione e rischi di attentati terroristici (come già fatto dai leader di Belgio, Svezia e Commissione Europea in occasione della commemorazione delle due vittime della sparatoria). “È una sospensione che ha tempi limitati ed è legata alla contingenza per evitare che ci siano terroristi che girano indisturbati per l’Europa“, ha affermato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, anche se il fatto di aver chiuso solo il confine con la Slovenia – “proprio perché non arrivino terroristi nel nostro Paese o nel resto d’Europa” – mostra chiaramente che per Roma il pericolo maggiore sarebbe quello della rotta migratoria che attraversa i Balcani Occidentali. “Nelle valutazioni nazionali le misure di polizia alla frontiera italo-slovena non risultano adeguate a garantire la sicurezza richiesta”, ha riportato la nota di Palazzo Chigi sul ripristino dei controlli dei confini al momento solo dal 21 al 30 ottobre (ma che sarà verosimilmente esteso).

    A nemmeno 24 ore di distanza la stessa decisione è stata presa da Lubiana – con le stesse tempistiche – sulla frontiera con la Croazia e l’Ungheria. Così come ieri (18 ottobre) il ministro degli Interni sloveno, Boštjan Poklukar, aveva esortato Roma ad adottare misure “proporzionate e amichevoli per non rompere i legami culturali e familiari delle persone che vivono lungo il confine”, oggi il primo ministro croato, Andrej Plenković, ha voluto sottolineare che “si tratta di una misura temporanea, deve rimanere un’eccezione sottoposta a condizioni rigorose soprattutto per l’attuazione e la durata”. In ogni caso anche il leader dell’ultimo Paese che ha aderito all’area Schengen ha voluto precisare che la decisione di Italia e Slovenia deriva da un “deterioramento della situazione in Medio Oriente”, mentre fonti diplomatiche a Bruxelles ribadiscono che per diversi governi la rotta balcanica “può rappresentare un corridoio di potenziale radicalizzazione”. Il ripristino dei controlli alle frontiere interne è una prerogativa degli Stati membri e – in base a quanto stabilito dal Codice frontiere Schengen – la Commissione Europea può emettere un parere, ma non porre il veto. In ogni caso la commissaria per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha messo in chiaro che “anche se giustificati, tutti i controlli ostacolano la libertà di movimento e il commercio, vogliamo meno blocchi e per questo è importante un accordo sul nuovo Codice frontiere Schengen“.

    Tutti i controlli interni ripristinati dentro Schengen

    Il ripristino dei controlli interni è previsto in tre casi secondo il Codice frontiere Schengen, sempre con una notifica preventiva alla Commissione Europea e agli altri Stati membri. Per i “casi prevedibili” (articoli 25 e 26) la durata del controllo è limitata a 30 giorni – “o alla durata prevedibile della minaccia” – e prolungato per periodi di 30 giorni fino a un massimo di 6 mesi. Per i “casi che richiedono un’azione immediata“, come quello invocato da Italia e Slovenia, si applica l’articolo 28 che prevede un controllo di frontiera “per 10 giorni senza previa notifica” – ma informando in ogni caso Bruxelles e le altre capitali interessate – con un ripristino prolungabile fino a 20 giorni e per un periodo massimo di 2 mesi. Infine ci sono i “casi in cui circostanze eccezionali mettono a rischio il funzionamento generale dello spazio Schengen“, regolamentati dall’articolo 29: se le circostanze costituiscono una “grave minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza interna” è lo stesso Consiglio su proposta della Commissione a raccomandare che uno o più Stati membri ripristinino i controlli interni “su tutte o su parti specifiche delle loro frontiere”.

    Visti SchengenDelle 388 notifiche (presto arriverà anche quella da Lubiana) registrate dalla Commissione Europea dal 2006, al momento sono 18 quelle che prevedono controlli interni in atto o prossimi (e al massimo fino all’11 maggio 2024 per la Svezia) e che riguardano complessivamente 11 Paesi membri dell’area Schengen: Italia, Austria, Danimarca, Francia, Germania, Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia, Slovenia, Svezia e Norvegia (l’unico non membro Ue). A chiudere le frontiere interne con tutti i propri vicini è stata Parigi per i rischi di attentati terroristici in occasione della Coppa del Mondo di Rugby tra settembre e ottobre, ma anche per ingressi irregolari di persone migranti dal Mediterraneo Centrale e dalla rotta balcanica. Anche Vienna ha introdotto controlli interni da tutti i Paesi interessati dal movimento di persone che attraversa i Balcani, ma anche per “ampia migrazione secondaria e pressione sul sistema di accoglienza dei richiedenti asilo”. Lo stesso si può dire per Lubiana, Bratislava, Praga e Varsavia, mentre Berlino riporta tra le motivazioni anche la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina e la situazione di sicurezza “esacerbata dai gruppi terroristici in Medio Oriente“. Allo stesso modo Copenaghen e Stoccolma giustificano la scelta con la “minaccia terroristica islamica” (tra le altre cause), diversamente da Oslo che avverte della “minaccia alle infrastrutture critiche on-shore e off-shore” da parte di Mosca. Al momento Roma è l’unica a citare “l’aumento della minaccia di violenza all’interno dell’Ue a seguito dell’attacco a Israele” e “il rischio di possibili infiltrazioni terroristiche”.

    Tags: area Schengencommissione europeacontrolli confinicontrolli frontiereitaliamigrazionerotta balcanicaSchengensloveniaspazio Schengenterrorismo

    Ti potrebbe piacere anche

    Croazia Schengen Bosnia
    Politica

    Il lato oscuro di Schengen. La Croazia è un nuovo membro nonostante violazioni e abusi alle frontiere esterne

    2 Gennaio 2023
    La sede della Corte dei Conti europea, a Lussemburgo
    Cronaca

    Migranti e terrorismo, cinque Stati UE violano le regole sui controlli delle frontiere interne

    13 Giugno 2022
    [foto: archivio]
    Cronaca

    Corte UE: “Controlli alle frontiere per massimo sei mesi in caso di minaccia grave”

    26 Aprile 2022
    migranti schengen ue
    Politica

    La grande ambiguità della Commissione UE: vuole rafforzare Schengen, aumentando i controlli su migranti, veri o presunti

    14 Dicembre 2021

    TUTTI GLI EVENTI CONNACT

    Il Rapporto Draghi in italiano

    di Redazione eunewsit
    9 Settembre 2024
    CondividiTweetCondividiSendCondividiSendCondividi
    Made with Flourish
    paesi terzi sicuri

    La revisione dei Paesi terzi sicuri fa paura a socialisti, verdi e sinistra. Tarquinio (Pd): “Un passo molto pericoloso”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    Un gruppo di 38 eurodeputati chiede alla Commissione europea chiarimenti sulla compatibilità della proposta con il diritto internazionale e sul...

    Siria, Ue al lavoro per i rimpatri. Frontex: “Oltre mille ritorni da marzo”

    di Emanuele Bonini emanuelebonini
    30 Maggio 2025

    Brunner: "Creare le condizioni per rientro sicuro, volontario e dignitoso dei rifugiati". L'eliminazione delle sanzioni alla Siria elemento chiave

    Protesters gather in front of the Office of the Hungarian President in Budapest, Hungary, on April 15. The protests erupt after the parliament passes legislation restricting the right to assembly, banning Pride Marches. (Photo by Balint Szentgallay/NurPhoto) (Photo by Balint Szentgallay / NurPhoto / NurPhoto via AFP)

    Ungheria, l’Agenzia Ue per i diritti fondamentali: “Serie preoccupazioni, Bruxelles intervenga”

    di Simone De La Feld @SimoneDeLaFeld1
    30 Maggio 2025

    La stretta sui diritti Lgbtq+, il divieto del Budapest Pride, la legge al vaglio del Parlamento per impedire i finanziamenti...

    I candidati alla presidenza Karol Nawrocki e Rafał Trzaskowski (Foto: Filip Styczyński, profilo X ufficiale)

    Ballottaggio in Polonia, con la sfida Trzaskowski-Nawrocki in ballo anche il destino dell’Europa

    di Marco La Rocca
    30 Maggio 2025

    Domenica i polacchi alle urne per scegliere il successore del presidente conservatore Andrzej Duda. Trzaskowski parte in vantaggio, ma la...

    • Editoriali
    • Eventi
    • Lettere al direttore
    • Opinioni
    • Risultati Europee 2024
    • Chi siamo
    • Contatti
    • Privacy Policy
    • Cookie policy

    Eunews è una testata giornalistica registrata
    Registro Stampa del Tribunale di Torino n° 27

    Copyright © 2025 - WITHUB S.p.a., Via Rubens 19 - 20148 Milano
    Partita IVA: 10067080969 - Numero di registrazione al ROC n.30628
    Capitale sociale interamente versato 50.000,00€

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    No Result
    View All Result
    • it ITA
    • en ENG
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca
    • Difesa e Sicurezza
    • Net & Tech
    • Agrifood
    • Altre sezioni
      • Agenda europea
      • Cultura
      • Diritti
      • Energia
      • Green Economy
      • Gallery
      • Finanza e assicurazioni
      • Industria e Mercati
      • Lettere al direttore
      • Media
      • Mobilità e logistica
      • News
      • Opinioni
      • Sport
      • Salute
    • Editoriali
    • Podcast / L’Europa come non l’avete mai ascoltata
    • Report Draghi
    • Risultati Europee 2024
    • Eventi
    • Le Newsletter di Eunews

    Attenzione