Bruxelles – Jina Masha Amini e le donne iraniane del movimento “Donne, vita e libertà” sono le vincitrici del premio Sakharov per la libertà di pensiero 2023 del Parlamento europeo, il più alto riconoscimento dell’Unione per la difesa dei diritti umani. Lo ha annunciato oggi (19 ottobre) la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, dopo la decisione presa dalla stessa presidente e dai leader dei gruppi politici, tra i quali i tre – Partito Popolare Europeo (Ppe), Socialisti e Democratici (S&D) e Renew Europe – che ne avevano sostenuto la candidatura.
“Il 16 settembre 2022 sarà per sempre una data infame per il brutale omicidio di Masha Amini. È stato un momento di svolta, ha scatenato un movimento guidato dalle donne che sta scrivendo la storia. Oggi rendiamo omaggio alle donne e agli uomini coraggiosi che sfidano i regimi e che, nonostante la forte repressione, stanno guidando il motore del cambiamento”, ha dichiarato Metsola. La ventiduenne Amini era una ragazza curdo-iraniana arrestata e picchiata dalla cosiddetta polizia morale per aver indossato l’hijab nel modo “sbagliato” il 13 settembre 2022, a Teheran. La sua morte, avvenuta pochi giorni dopo a causa delle violenze subite, ha scatenato un movimento di protesta delle donne (e degli uomini) iraniane, che si ribellano principalmente contro la legge sull’hijab dietro lo slogan “Donna, Vita, Libertà”.
“Queste donne, uomini e giovani coraggiosi hanno ispirato il mondo attraverso la loro lotta per l’uguaglianza, la libertà e la dignità”, ha commentato in un post su X la sottocommissione per i diritti umani del Parlamento europeo. La cerimonia di consegna del premio, che si svolge dal 1988 in nome del fisico sovietico e politico dissidente Andrei Sakharov, si svolgerà a Strarburgo il 13 dicembre. Il valore è di 50.000 euro.