Dall’inviata a Strasburgo – “Quest’estate la nave Adriana è affondata a Pylos, in Grecia, davanti agli occhi della Guardia costiera nazionale e di Frontex. Insieme ad altri partner e media europei gli autori hanno dimostrato, con la loro inchiesta, che quelle 600 persone non sarebbero morte se le autorità europee avessero agito in altro modo“. Si è espressa così la presidente del Berliner Presse Club Juliane Hielscher, in rappresentanza dei 28 membri della giuria, nell’annunciare il vincitore della terza edizione del premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo, assegnato ieri (17 ottobre) al progetto “Sotto l’occhio distratto di videocamere ufficiali spente. Morire nelle oscure profondità del Mediterraneo“. L’indagine, condotta dall’agenzia investigativa greca Solomon, l’emittente pubblica tedesca StrgF/ARD e il quotidiano britannico The Guardian, ha appurato la responsabilità della Guardia costiera greca nella tragedia del 14 giugno 2023, facendo emergere le incongruenze nella versione fornita dalle autorità elleniche.
“Con il suo lavoro, Daphne Caruana Galizia ha dimostrato che le parole hanno il potere per indurre i governi e i potenti a rispondere di quello che fanno. È un onore essere collegati al suo nome e alla sua eredità”, ha dichiarato una giornalista del consorzio greco-britannico-tedesco vincitore del premio, ricordando la giornalista d’inchiesta maltese anticorruzione assassinata in un attentato con autobomba nel 2017. Alla cerimonia di premiazione, che si è tenuta nella sala stampa del Parlamento europeo a Strasburgo dedicata proprio a Daphne Caruana Galizia, hanno partecipato anche la Presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola e la vicepresidente responsabile del Premio, Pina Picierno.
“La voce di Daphne continua anche nei lavori di questo Parlamento, proprio con questo premio che va a sostenere e a promuovere lo straordinario lavoro giornalistico che si fa guidare da quegli stessi valori per i quali lei ha sempre lottato”, ha dichiarato la presidente Metsola. E ha poi aggiunto: “Continueremo a legiferare per garantire che la nostra Europa resti uno spazio in cui i giornalisti possano continuare a lavorare senza temere per la loro vita”, riferendosi all’atto per la libertà dei media e alla direttiva anti-SLAPP che sono attualmente oggetto di negoziato. “La sua penna non era seconda a nessuno – ha poi affermato Metsola col sorriso, ricordando la sua connazionale maltese -, ma Daphne era più di una giornalista d’inchiesta. Era pieno di umorismo, tante volte è riuscita ad articolare perfettamente quello che stavo pensando quando nemmeno io stessa riuscivo. Mi manca e continuerà a mancarmi”, ha concluso Metsola.
Per Picierno, il premio rappresenta la dimostrazione del forte impegno di questa istituzione, che è schierata al fianco di chi combatte per la democrazia e per lo stato di diritto: “Il Parlamento europeo è accanto alle giornaliste e ai giornalisti che sono un pezzo fondamentale per la tenuta delle nostre democrazie. Senza giornalismo libero, senza una stampa libera, non ci può essere democrazia”. Il Caruana Galizia non è, quindi, solo l’occasione per dare un riconoscimento pubblico a giornalisti e reporter che si distinguono: “È anche un modo per l’Eurocamera per dire che l’idea di un’Europa forte e libera non può prescindere da un’informazione forte e libera“, ha chiosato Picierno.
Gli autori dell’inchiesta vincente hanno condotto più di 20 interviste e analizzato nel dettaglio gli atti giudiziari e i documenti della Guardia costiera greca. Dall’indagine sono emerse occasioni di salvataggio mancate e offerte di aiuto ignorate, ma le testimonianze dei sopravvissuti indicherebbero come causa della tragedia l’azione e le scelte delle autorità elleniche, dato che sarebbero stati proprio i tentativi della capitaneria di porto greca di trainare il peschereccio ad averlo fatto affondare, sebbene quest’ultima abbia negato di aver cercato di rimorchiare l’imbarcazione. “Le incoerenze nelle dichiarazioni della Guardia costiera greca a proposito di questa vicenda provocano scandalo“, ha affermato Hieslscher. Gli eventi di quella notte sono stati simulati usando una modellizzazione 3D interattiva del peschereccio, ottenuta grazie ai dati del diario di bordo dell’imbarcazione della Guardia costiera e alla testimonianza del suo capitano, oltre a varie altre fonti, tra cui traiettorie di volo, dati del traffico marittimo, immagini satellitari e video ripresi dalle imbarcazioni vicine.