Bruxelles – La Nato promette una “risposta determinata” se i danni al gasdotto Baltic Connector e al cavo delle telecomunicazioni che connette Estonia e Finlandia dovessero dimostrarsi il risultato di un “atto deliberato”. Non punta il dito, né fa nomi. Ma il segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, nella prima giornata di ministeriale della difesa che si è tenuta oggi (11 ottobre) a Bruxelles promette che la risposta dell’alleanza militare fra i 31 Paesi dell’America settentrionale e dell’Europa non sarà indulgente quando le cause del presunto sabotaggio saranno accertate.
La prima giornata di ministeriale è stata movimentata, a sorpresa, dalla visita al quartier generale della Nato del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Se si dimostrerà che si tratta di un attacco alle infrastrutture critiche della NATO, otterremo una risposta unita e determinata da parte della NATO”, ha assicurato Stoltenberg prima di iniziare i lavori. Il presidente finlandese, Sauli Niinistö, ha annunciato ieri di avviato un’indagine sulle perdite di gas che sono state osservate a partire da domenica scorsa in un gasdotto sottomarino che collega Finlandia ed Estonia passando sotto il Mar Baltico, il Baltic Connector, e di un cavo di telecomunicazioni. L’indagine è condotta in collaborazione con l’Estonia, e secondo il presidente è probabile che il danno al gasdotto e al cavo adiacente sia il risultato di “attività esterne” anche se “non è ancora noto cosa abbia causato concretamente il danno”.
Il presunto sabotaggio è finito oggi sul tavolo della ministeriale Nato, anche se ancora è presto per stabilire quali potrebbero esserne le cause. In conferenza stampa, Stoltenberg ha confermato di aver sentito ieri il presidente finlandese, Sauli Niinisto, e la premier estone, Kaja Kallas, che lo hanno “aggiornato sulle indagini in Finlandia e in Estonia. Hanno condiviso con la Nato ciò che hanno scoperto e ho detto loro che siamo pronti ad aiutarli con le indagini. Ha poi aggiunto che è troppo “presto per stabilire con esattezza cosa abbia causato il danneggiamento delle condutture e dei cavi. Ci sono indagini in corso e finché non saranno concluse, è troppo presto per dirlo”. Ha aggiunto però che se i danni subiti dal gasdotto Balticconnector tra Finlandia e Estonia dovessero risultare frutto di un attacco deliberato, si tratterebbe di un fatto “molto grave”. Ha ricordato ancora che queste infrastrutture critiche sottomarine “sono vulnerabili”, perché “si parla di migliaia di chilometri di condutture, di cavi, di rete internet, di rete elettrica, che per loro natura sono vulnerabili”.