Bruxelles – Il Parlamento europeo riunito in plenaria ha approvato oggi (5 ottobre) in via definitiva le nomine di Wopke Hoekstra a commissario per l’Azione per il clima e di Maros Sefcovic a vicepresidente esecutivo per il Green Deal, dopo le dimissioni dell’olandese Frans Timmermans. A Strasburgo si sono tenute votazioni distinte per ciascuno dei commissari, entrambi a scrutinio segreto (come avviene in tutti i casi di nomine individuali): la nomina di Hoekstra è stata approvata dall’Eurocamera con 279 voti a favore, 173 contrari e 33 astenuti; mentre la nomina di Sefcovic – già vicepresidente responsabile per le Relazioni interistituzionali della Commissione von der Leyen – ha ricevuto 322 sì, 158 no e 37 astensioni.
Le audizioni di Hoekstra e Sefcovic si erano svolte rispettivamente lunedì sera e martedì mattina, ed entrambi i candidati commissari non avevano convinto a pieno i coordinatori della commissione ambiente (Envi) che hanno deciso di porgli ulteriori domande per ottenere rassicurazioni sui tempi di presentazione di alcuni dossier legislativi che restano da presentare alla Commissione europea e un impegno concreto sull’obiettivo climatico al 2040 (entrambi sostengono un obiettivo di riduzione delle emissioni del 90 per cento entro il 2040, come nuova tappa intermedia entro la metà del secolo). Dopo aver ottenuto una serie di rassicurazioni, i coordinatori di Ppe, S&D, Verdi e Renew Europe della commissione per l’ambiente (Envi) hanno dato il via libera alle nomine, formando la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per la votazione. La valutazione positiva è stata poi successivamente confermata dalla Conferenza dei presidenti di commissione e dalla Conferenza dei Presidenti (Presidente del PE Metsola e i capigruppo), ed è approdata oggi al voto dell’intera plenaria.
Accettando le dimissioni di Timmermans che ha scelto di candidarsi alle prossime elezioni olandesi del 22 novembre, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha deciso di ‘spacchettare’ le sue competenze tra clima e Green Deal, scegliendo di assegnare il ruolo di vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo al vicepresidente per le relazioni interistituzionali, Maroš Šefčovič, e al nuovo commissario indicato dai Paesi Bassi, Wopke Hoekstra, la sola responsabilità del portafoglio dell’Azione per il clima, che dovrà rappresentare l’Unione europea alla prossima COP28, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite che si terrà negli Emirati Arabi dal 30 novembre al 12 dicembre.
47enne ed ex ministro degli Esteri del governo Rutte, Hoekstra è esponente dei conservatori liberali del partito Appello Cristiano Democratico (CDA), che a Bruxelles è membro del Partito popolare europeo, di centrodestra. Il gruppo è lo stesso di von der Leyen, ma non lo stesso di Timmermans, che appartiene alla famiglia dei Socialisti europei e anche per questo la sua nomina ha attirato le critiche. Non solo la discontinuità con la famiglia politica del suo predecessore, a far storcere il naso a Verdi europei e Sinistra anche un incarico lavorativo che Hoekstra ha ricoperto diversi anni fa nella compagnia petrolifera Shell, che secondo molti sarebbe incompatibile con la guida dell’azione climatica dell’Unione. Non ha stupito invece la scelta di von der Leyen di incaricare Sefcovic di guidare il Green Deal fino alla fine della legislatura. La legislatura ha ancora pochi mesi di vita e il Green Deal ne è il pilastro vitale, lasciarlo nelle mani di un nuovo commissario per pochi mesi sarebbe un azzardo, soprattutto in un momento come questo.
Di fatto Timmermans ha lasciato il Green Deal non solo in un momento di profonda crisi di legittimità del Patto verde, ma anche in un momento delicato in cui vari dossier dovranno essere chiusi prima della scadenza della legislatura nel 2024. Dalla legge sulla natura al taglio dei pesticidi – ovvero i due pilastri agricoli del Green Deal europeo -, ma anche alcuni file particolarmente divisivi in Italia, come la direttiva sull’efficientamento energetico delle case (la cosiddetta direttiva case green) e il nuovo regolamento sugli imballaggi. Sefcovic, inoltre, da semplice vicepresidente per le Relazioni interistituzionali ha acquisito nel corso di questa legislatura sempre più influenza, arrivando a gestire la piattaforma per gli acquisti congiunti di gas dell’Ue nel pieno della crisi energetica con la Russia.