Dall’inviato a Strasburgo – Non c’è bisogno di guardare alla Tunisia e ai discorsi razzisti del presidente Kais Saied sulla sostituzione etnica, quando anche nella casa della democrazia europea c’è un’estrema destra che tira in ballo la teoria complottista sul ripopolamento dell’Europa da parte di immigrati non occidentali. È capitato oggi (4 ottobre) all’emiciclo di Strasburgo, durante il dibattito sulla necessità di adottare il Patto sulla migrazione e l’asilo il più presto possibile.
L’eurodeputato belga fiammingo Tom Vandendriessche, che in Parlamento siede, insieme alla Lega di Matteo Salvini, nel gruppo Identità e democrazia (Id), ha dichiarato in aula che con la nuova legislazione comunitaria la conseguenza sarebbe “la colonizzazione dell’Europa, la sottomissione degli europei, la distruzione e il suicidio della nostra cultura unica”. Per esprimere il concetto e non lasciare spazio a fraintendimenti, Vandendriessche ha usato l’espressione “Omvolking“, corrispettivo del tedesco “Umvolkung“, un termine che nella Germania nazista si riferiva originariamente alla politica di ripopolamento delle aree ex tedesche dopo la riconquista. Che è di per sé esattamente l’opposto della teoria cospirazionista della grande sostituzione, secondo la quale il mondo occidentale verrebbe gradualmente islamizzato.
Ma non appena l’eurodeputato fiammingo ha concluso il suo intervento, la collega olandese di Renew Europe, Sophie in ‘t Veld, è andata su tutte le furie e ha chiesto all’aula di prendere provvedimenti. Vandendriessche “sta usando un termine nazista e lo sa perfettamente”, ha attaccato la deputata liberale. In ‘t Veld ha spiegato di aver discusso con il collega diverse volte sulla questione, ma che il belga continua “di proposito” a usare la stessa espressione derivante dall’ideologia nazista. Dopo di ché l’eurodeputata si è rivolta direttamente al vicepresidente dell’Eurocamera, Marc Angel, che presiedeva in quel momento il dibattito: “Mi chiedo se sia possibile accettare termini nazisti in quest’aula”, ha incalzato.
Immediata la risposta di Angel, che ha dichiarato che riporterà il fatto al comitato consultivo sulla condotta dei deputati e ne discuterà con la stessa presidente, Roberta Metsola. “Torneremo sul punto”, ha promesso il vicepresidente dell’Eurocamera. Anche Vandendriessche ha potuto rispondere, accusando la collega di non tollerare la libertà d’espressione e spiegando che “Omvolking” è semplicemente la parola fiamminga per “ripopolamento attraverso la migrazione”.
Il comitato sulla condotta potrebbe in ogni caso valutare la sua espressione come “linguaggio offensivo”, secondo l’articolo 10 del Regolamento del Parlamento europeo, che vieta ai deputati di utilizzare durante le discussioni in Aula un linguaggio “diffamatorio, di incitamento all’odio e alla discriminazione“. L’articolo 10 richiama la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue, dove all’articolo 21 è sancito il divieto di “qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale”.