Bruxelles – Partito popolare europeo (Ppe), Socialdemocratici, liberali di Renew Europe e Verdi. Due terzi dei coordinatori della commissione ambiente (Envi) del Parlamento europeo – corrispondenti ai quattro gruppi politici – hanno confermato questa mattina (4 ottobre) la nomina di Wopke Hoekstra e Maros Sefcovic rispettivamente come nuovo commissario per l’azione per il clima e vicepresidente esecutivo per il Green Deal, dopo l’uscita di scena dell’olandese, Frans Timmermans.
I coordinatori si sono riuniti questa mattina e ne hanno deciso il via libera, dopo aver chiesto ieri ulteriori chiarimenti attraverso sei domande scritte. “Le loro risposte alle nostre domande sono state giudicate positivamente: chiarezza sull’obiettivo climatico 2040 e chiarezza sulle legislazioni pendenti”, ha spiegato il presidente della commissione ambiente (Envi), Pascal Canfin, in un post su X dopo la riunione dei coordinatori a Strasburgo, annunciando che entrambi i candidati passano ora alla fase successiva.
Entrambe le nomine finiranno domani alle 12 al vaglio dell’intera Eurocamera in plenaria a Strasburgo, dove agli eurodeputati servirà raggiungere una maggioranza semplice. Ci saranno due votazioni distinte per ciascuno dei commissari, entrambi a scrutinio segreto. Dopo le audizioni che si sono svolte lunedì sera e martedì, i coordinatori della commissione ambiente (Envi) non sono rimasti pienamente soddisfatti e nelle ulteriori domande hanno provato a strappare (ottenendole) alcune rassicurazioni sui tempi di presentazione di alcuni file legislativi che restano da presentare alla Commissione europea e un impegno concreto sull’obiettivo climatico al 2040.
Finora, a quanto apprendiamo, la Commissione europea voleva esaminare solo scenari di riduzione delle emissioni fino all’80 per cento, ma entrambi i candidati si sono impegnati a sostenere un target di riduzione del 90 per cento (rispetto ai livelli del 1990). L’ambizione rimane personale, la proposta della Commissione che dovrebbe arrivare a gennaio 2024 farà seguito invece a una decisione di tipo collegiale di tutti i commissari, quindi non è detto che rimanga quella. “Difenderemo un obiettivo minimo di riduzione netta di almeno il 90 per cento entro il 2040”, ha assicurato Sefcovic nelle risposte, precisando che la valutazione d’impatto che preparerà la Commissione europea esplorerà anche il modo in cui i “cambiamenti nello stile di vita, compresi i cambiamenti nella dieta, nella mobilità e l’aumento dell’efficienza delle risorse possono sostenere l’ambizione”.
Nelle risposte scritte, che hanno poi convinto gli eurodeputati a sostenerne la nomina, i commissari designati hanno fornito inoltre una serie di dettagli sui tempi legislativi di alcune proposte. Confermato a ottobre (per ora in calendario il 24 ottobre) il pacchetto di misure dedicato all’energia eolica e un nuovo regolamento per la prevenzione delle microplastiche. A novembre, previsto un nuovo pacchetto per la mobilità, una proposta di legge sul monitoraggio delle condizioni delle foreste europee e un piano d’azione dedicato alle reti elettriche. A dicembre è confermata una proposta di legge sul benessere degli animali durante il trasporto.
Nel primo trimestre 2024, arriveranno poi una comunicazione sull’obiettivo climatico al 2040 (attesa già a gennaio), una comunicazione sulle tecniche di stoccaggio del carbonio, oltre che il piano d’azione per la resilienza idrica. Gli eurodeputati hanno inoltre strappato la promessa che il prossimo bilancio pluriennale dell’Ue non comprenderà i sussidi ai combustibili fossili e non spenderà più denaro per i sussidi ai combustibili fossili a partire dal 2028.
Appare chiaro invece dalle parole di Sefcovic che la Commissione è decisa a far slittare alla prossima legislatura altri file legislativi su cui promette che continuerà a lavorare senza fornire una indicazione precisa sui tempi, tra cui il regolamento sulle sostanze chimiche e il piano per i sistemi alimentari sostenibili. “Continueranno i preparativi per la modifica mirata del regolamento sulla registrazione, la valutazione e l’autorizzazione delle sostanze chimiche (REACH) per proteggere la salute umana e l’ambiente e promuovere la competitività e l’innovazione per la sostituzione; sui sistemi alimentari sostenibili per garantirne la resilienza e la sostenibilità; e sui servizi di mobilità digitale multimodale”, confermano le risposte scritte.