Bruxelles – Più risorse per l’Unione europea, l’Aula del Parlamento europeo dice “sì” e addirittura rilancia. Con 393 voti favorevoli, 136 contrari e 92 astensioni i deputati riuniti in sessione plenaria non solo approvano la proposta emendativa al bilancio pluriennale (Mff 2021-2027) per nuovi 66 miliardi di euro al budget che consente il funzionamento del club a dodici stelle fino al 2027, ma chiedono 10 miliardi di euro in più per il periodo 2024-2027 oltre ai circa 66 miliardi di euro proposti dalla Commissione. Il voto di oggi (3 ottobre) non è la fine del percorso, ma comunque un passo importante. Serve un accordo inter-istituzionale con il Consiglio, e va trovato entro il 13 novembre, termine ultimo in cui scade il periodo di negoziati.
Alla luce delle recenti sfide esterne, in particolare la guerra russa contro l’Ucraina, i deputati chiedono 2 miliardi di euro in più (rispetto alla Commissione) per affrontare e le questioni relative alla migrazione, 3 miliardi di euro per la nuova “Piattaforma delle tecnologie strategiche per l’Europa” (STEP) e 5 miliardi per migliorare la capacità dell’UE di rispondere a crisi impreviste.
Il voto di Strasburgo manda comunque un messaggio politico. Si ribadisce il pieno sostegno all’Ucraina nella guerra contro la Russia (50 miliardi solo per questo capitolo). E poi la voglia di fermare di investire nella non semplice partita dei flussi migratori. Qui il commissario per il Bilancio, Johannes Hahn, vuole essere chiaro: “La migrazione è un grande problema europeo che richiede una risposta europea“. Lo dice a quanti, nel corso del dibattito che precede il voto, accusano l’Ue e la sua Commissione di fare il gioco dei trafficanti di esseri umani.
“I soldi che vengono chiesti è giusto usarli per risolvere la questione degli immigrati e aiutare Lampedusa, peccato che finiscano per aiutare quanti agevolano gli arrivi“, tuona Nicolas Bay (Rn/ID), alleato della Lega e del suo leader Matteo Salvini. Un chiaro riferimento alle Ong. Cui fa seguito un ancor più esplicito attacco all’Unione europea: “Diventa sempre più costosa per i contribuenti, a cui si chiedono sempre più soldi”. Joachim Kuhs (Afd/ID), riassume sinteticamente la visione del gruppo in cui siede la Lega. “Ogni anno le ambizioni della Commissione aumenta e la sovranità degli Stati membri diminuisce”. Un modo per dire ‘no’ a più Europa. “Ogni anno le spese della Commissione aumentano rispetto all’anno precedente e ne chiede di più per il successivo. Parliamo di soldi che non crescono sugli alberi, ma arrivano dai contribuenti”.
C’è poi, tra le fila della cosiddetta ‘maggioranza Ursula’, l’insieme dei gruppi che sostennero von der Leyen per la testa dell’esecutivo comunitario, la ‘sfiducia’ di una parte dei conservatori (Ecr). Bogdan Rzonca accusa la Commissione di “aiutare che finanzia le Ong, mentre blocca soldi che dovrebbero andare alla Polonia”. Un riferimento alla Germania e al braccio di ferro tra Bruxelles e Varsavia per le accuse di mancato rispetto dello Stato di diritto.
La Commissione e il suo responsabile per il Bilancio, Hahn, possono contare sul resto dell’Aula. Popolari (Ppe), socialisti (S&D), liberali (Re), Verdi sono tutti convinti che serva questo cambio di passo. Tra le fila dei socialisti ne fanno una questione di fede ad agenda e ad impegni presi. Lo riassume Rasmus Andres, verde. Nella proposta di base da 66 miliardi di euro “i 50 miliardi per l’Ucraina servono per mantenere le nostre promesse” nei confronti di Kiev, e poi “servono più investimenti in innovazione europea per rispondere a sfide e crisi ambientali”. Vuol dire che “dobbiamo sviluppare tecnologie pulite e spingere l’industrializzazione verde”, sottolinea la socialista Margarida Marques, co-relatrice del testo parlamentare. Mentre il collega di partito e gruppo Victor Negrescu non risparmia critiche velate all’operato della Bce. “E’ inaccettabile pagare più per tassi bancari che per finanziare i programmi dell’Ue”.
Per la liberale Valerie Hayer sono invece inaccettabili le posizioni di sovranisti e ultra-destra, e invita quindi a “mostrare quel coraggio che i populisti non hanno”. Coraggio mostrato e dimostrato, a sentire Jan Olbrycht (Ppe), relatore del testo. “Abbiamo bisogno di tutti gli elementi della revisione. “Il nostro obiettivo era una proposta ambiziosa ma realistica per la revisione del bilancio pluriennale e siamo riusciti a renderla mirata ma completa”.
Il via libera dell’Aula non è solo una buona notizia per il finanziamento delle politiche di gestione dei flussi migratori (10 miliardi in più) e lotta ai cambiamenti climatici e la salvaguardia di ambiente e territorio (2,5 miliardi di euro in più). Perché all’interno delle proposte emendative da quasi 66 miliardi c’è tutta la partita industriale legata alla doppia transizione verde e digitale. La Commissione vede la necessità di rimpinguare il programma per gli investimenti strategici InvestEu (3 miliardi), il programma per la ricerca Horizon Europe (0,5 miliardi ), nonché il Fondo per l’innovazione (5 miliardi). Proposte accettate dall’eurocamera per soddisfatto Hahn. “Resto convinto che la proposta della Commissione sia giusta ed equilibrata”.