Bruxelles – Livelli di amianto dieci volte inferiori rispetto al passato per i lavoratori dell’Unione europea. È questa la direzione in cui si muove l’Eurocamera, che ha approvato nuove norme per proteggere dai rischi per la salute legati al minerale e per migliorarne l’individuazione precoce. La decisione è arrivata oggi (3 ottobre), con l’adozione della direttiva in via definitiva con 614 voti a favore, 2 contrari e 4 astensioni. Adesso è in attesa dell’adozione formale del Consiglio per poter entrare in vigore. Su proposta della Commissione, quindi, Parlamento europeo e Consiglio hanno deciso di diminuire sensibilmente i limiti di esposizione all’amianto dei lavoratori, ma anche di introdurre l’uso di tecnologie più moderne e accurate per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto.
L’esposizione alle fibre di amianto, secondo il testo, dovrebbe essere ridotta al livello più basso possibile. Il limite obbligatorio di esposizione professionale (Oel) sarà dieci volte più basso di quello attuale, poiché il valore limite sarà ridotto da 0,1 a 0,01 fibre di amianto per centimetro cubo (cm³). Soglia che entrerà in vigore immediatamente, senza un periodo di transizione. Inoltre, i Paesi dell’Unione hanno un tempo massimo di 6 anni dall’entrata in vigore della direttiva per introdurre la microscopia elettronica, una tecnologia più moderna e sensibile in grado di rilevare anche le fibre. Tecnologia grazie alla quale gli Stati membri avranno la possibilità di abbassare il livello a 0,002 fibre di amianto per cm³ escluse le fibre sottili, oppure a 0,01 fibre di amianto per cm³ incluse le fibre sottili. Non solo: la direttiva europea prevede anche nuovi requisiti per una maggiore protezione dei lavoratori. Dispositivi di protezione individuale e respiratori dovranno far parte della dotazione di ognuno di loro e gli indumenti dovranno essere puliti in modo sicuro. Ci sarà, poi, una procedura di decontaminazione e saranno richiesti requisiti di formazione di alta qualità per i lavoratori. “Abbiamo fatto un passo avanti verso un futuro senza amianto. L’adozione di oggi fa parte della grande eredità di Veronique Trillet-Lenoir, (scomparsa lo scorso 9 agosto, prima dell’adozione definitiva della direttiva ndr.) che si è battuta senza sosta per la salute dei cittadini europei. Queste nuove norme sull’amianto riducono drasticamente il livello di esposizione dei lavoratori all’amianto, proteggendoli da questo pericoloso agente cancerogeno”, ha dichiarato il presidente della commissione occupazione e affari sociali, Dragoş Pîslaru.
L’amianto – o asbesto – è una sostanza cancerogena estremamente pericolosa, la cui presenza è un problema per diversi settori, come l’edilizia, le ristrutturazioni e la lotta agli incendi. È di gran lunga la principale causa di cancro legato al lavoro: il 78 per cento dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri dell’Ue è legato all’esposizione a questo minerale. Sebbene tutte le forme di amianto siano state vietate nell’Unione dal 2005, le fibre di amianto sono ancora presenti in milioni di edifici e infrastrutture e uccidono più di 70mila persone all’anno in tutta Europa. Il Green Deal, che incoraggia la ristrutturazione degli edifici per migliorare l’efficienza energetica e garantire una transizione energetica pulita, è quindi in parte responsabile dell’esposizione dei lavoratori a un maggior rischio di tumori professionali. Anche per ovviare a questo problema, l’Unione europra ha introdotto delle nuove norme con la direttiva contro l’asbesto, che le permetterebbero di mantenere gli impegni assunti nel piano europeo per la lotta contro il cancro e nel piano d’azione del pilastro europeo dei diritti sociali.