Bruxelles – Sette commissari diversi, perché non approvati all’inizio del percorso o per abbandono legati a problemi e ragioni personali. Un quarto della squadra dei commissari originari, concepita dalla presidente Ursula von der Leyen per la legislatura europea, ha visto l’uscita di scena dall’esecutivo comunitario. Un ricambio eccezionale, e che allo stato vede la squadra di von der Leyen addirittura ‘menomata’ per via di un congedo temporaneo non retribuito che fa scendere provvisoriamente a 26 il numero dei commissari Ue.
Una sistemazione ufficiale è attesa questa settimana, con le audizioni dei commissari designati per Azione climatica (Woepke Hoekstra) e il Green Deal (Maros Sefcovic, domani, 3 ottobre), dopo le dimissioni di Frans Timmermans e la divisione di quello che è stato il suo portafoglio fino al 22 agosto scorso. Eunews ha realizzato un’infografica per riassumere tutte le vicissitudini di una Commissione nata male e costretta a tanti rimpasti.
Le prime ‘defezioni’ sono arrivate per leggerezze di von der Leyen. La commissione Giuridica del Parlamento europeo decise di non affidare il ruolo di commissari ai nomi concordati tra la presidente dell’esecutivo comunitario e i governi di Romania e Ungheria. La romena Rovana Plumb (S&D) e l’ungherese László Trócsányi (PPE) vennero bocciati subito perché “non in grado di esercitare le proprie funzioni conformemente ai trattati e al codice di condotta”. Successivamente la bocciatura di Sylvie Goulard, ma per ripicche politiche nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron. Tra il 30 settembre 2019 e il 10 ottobre 2020, dunque, le prime tre dipartite.
Nel 2020, nel pieno della crisi sanitaria, Phil Hogan viene ‘pizzicato’ a non rispettare le regole di confinamento. Il governo irlandese lo spinge a dimettersi da commissario per il Commercio. Gli ultimi cambiamenti nella seconda metà dell’anno in corso. Mariya Gabriel per andare a formare un governo in Bulgaria, Frans Timmermans per guidare il suo partito laburista alle elezioni olandesi di fine novembre, e Margrethe Vestager per dedicarsi alla candidatura alla guida della Banca europea per gli investimenti, sono gli ultimi movimenti in uscita.