Bruxelles – Continua a salire il numero di prenotazioni online per i B&B nell’Unione europea. Solo nel secondo trimestre 2023, secondo Eurostat, sono state trascorse quasi 153 milioni di notti in alloggi in affitto a breve termine, prenotati tramite Airbnb, Booking, Expedia Group o TripAdvisor. Questo corrisponde a un aumento di prenotazioni per il periodo gennaio – giugno di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2022, pari al 15,8 per cento in più.
Nella prima metà del 2023, gli ospiti hanno trascorso circa 237 milioni di notti in alloggi in affitto a breve termine nell’Ue prenotati tramite piattaforme online. Il dato sembra confermare una tendenza positiva in relazione al 2022, con una crescita del 18,8 per cento rispetto al primo semestre dello scorso anno, che aveva registrato 199 milioni di notti. Durante i primi sei mesi di quest’anno sono stati stabiliti anche nuovi record mensili, con 46,7 milioni di pernottamenti in alloggi prenotati tramite piattaforme online ad aprile (+19,5 per cento rispetto ad aprile 2022), 47,6 milioni a maggio (+22,6 per cento) e 58,7 milioni a giugno (+8,4 per cento). Agosto 2022 è stato il primo mese individuale con oltre 100 milioni di pernottamenti prenotati. Questo sviluppo è continuato e si è intensificato nel secondo trimestre del 2023 con un numero record di pernottamenti in ogni mese.
Delle quasi 237 milioni di notti prenotate dagli ospiti nei primi sei mesi di quest’anno nell’Unione europea, più di 34 milioni sono state trascorse in Italia, che è terza sul podio dopo le quasi 47 milioni di notti della Spagna e le 57 milioni della Francia. I tre Paesi, in media, sono rimasti in linea con la tendenza a crescere già vista nel primo trimestre, durante il quale, tra le prime 20 regioni per numero di prenotazioni, Francia e Spagna ne avevano cinque, mentre l’Italia tre (come il Portogallo). Anche rispetto al terzo trimestre del 2022, quello più importante per il turismo per la maggior parte degli Stati comunitari, i tre Paesi hanno registrato una tendenza positiva, raggiungendo un tasso di crescita del 16 per cento per la Francia, 23,5 per la Spagna e 30,1 per l’Italia. Il periodo tra gennaio e giugno del 2023 segna una crescita non solo rispetto all’anno precedente, ma anche rispetto ai livelli pre-pandemia, con pernottamenti ampiamente superiori: 193 milioni nel 2019, pari al +22,6 per cento. Mentre le tradizionali destinazioni turistiche costiere rimangono popolari durante tutto l’anno, altre regioni con una stagionalità più pronunciata compaiono tra le prime 20 durante i mesi invernali del 2023. Le più popolari sono state Rodano-Alpi in Francia (5,2 milioni di notti) e le regioni spagnole delle Canarie (5,0 milioni) e dell’Andalusia (4,3 milioni). In cima alla classifica figurano anche le regioni dipendenti dal turismo invernale, come ad esempio il Tirolo in Austria (1,9 milioni).
I confronti con il 2022 documentano quindi uno sviluppo forte e positivo in tutti i Paesi. Ciononostante, i tassi di crescita nei singoli Stati membri sono stati piuttosto variabili. Per il secondo trimestre del 2023, i tassi di crescita tra i Ventisette variavano dal 7,3 per cento in Estonia al 39,1 per cento in Austria, con una crescita a livello dell’Unione del 15,9 per cento. Durante il trimestre precedente, ovvero gennaio – marzo 2023, il tasso di crescita complessivo dell’Ue è stato del 24,5 per cento, variando però dal 3,5 per cento in Estonia al 50,1 per cento in Italia.