Bruxelles – Tre nuovi membri in nemmeno un anno. Con l’aumento dell’incidenza e della portata dei disastri naturali, il Meccanismo di protezione civile Ue si sta dimostrando lo strumento più efficace per la preparazione e la risposta solidale a incendi, terremoti, alluvioni e altre crisi (comprese quelle umanitarie) non solo sul territorio dei 27 Stati membri dell’Unione Europea ma anche oltre i suoi confini. È così che – dopo Albania e Ucraina – anche la Moldova è diventato un nuovo membro del Meccanismo di protezione civile Ue, grazie alla firma dell’accordo di adesione questa mattina (29 settembre) a Chișinău, portando il totale degli aderenti a 37.
“In futuro, quando vorrà offrire assistenza a chi ne ha bisogno, sarà facilita e co-finanziata dal Meccanismo, ho speranza di un ruolo attivo della Moldova e aspetto aiuti concreti e partecipazione dei soccorritori”, ha sottolineato con forza il commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, presenziando alla cerimonia di adesione. Dopo l’entrata in vigore provvisoria dell’intesa, la Moldova diventerà un membro effettivo del Meccanismo di protezione civile Ue dal primo gennaio 2024, quando “siederà allo stesso tavolo con uguali diritti e obblighi degli altri 36 membri”. In altre parole – utilizzando quelle del commissario Lenarčič – “parteciperà alle discussioni per definire il futuro e le politiche nell’area della protezione civile“.
Come ricordato dal responsabile per la Gestione delle crisi nel gabinetto von der Leyen, la Moldova “ha già beneficiato del Meccanismo in passato”, come per esempio “con la situazione a cui è stata esposta dopo l’invasione russa dell’Ucraina”. La richiesta di assistenza è stata necessaria sia per far fronte all’arrivo massiccio di profughi ucraini, sia sul piano energetico: “Tutti gli ospedali ora sono energeticamente indipendenti con generatori di piccole o medie dimensioni” inviati da 20 partecipanti del Meccanismo di protezione civile Ue. Tuttavia, “diventare un membro è molto di più”, dal momento in cui “sarà in grado di fornire supporto, coordinazione e fondi in ogni situazione in cui deciderà di intervenire per chi ne ha bisogno“. Anche in questo caso Chișinău dimostra già esperienza “molto recente”, come dimostrato dall’invio di “assistenza alla Turchia dopo il terribile terremoto di quest’anno e all’Ucraina dopo la distruzione della diga di Kakhovka”.
Cos’è il Meccanismo di protezione civile Ue
Istituito nel 2001 dalla Commissione, il Meccanismo di protezione civile Ue è il mezzo attraverso cui i 27 Paesi membri e altri 10 Stati partecipanti (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Islanda, Macedonia del Nord, Montenegro, Norvegia, Serbia, Turchia, Ucraina e da oggi Moldova) possono rafforzare la cooperazione per la prevenzione, la preparazione e la risposta ai disastri, in particolare quelli naturali. Una o più autorità nazionali possono richiedere l’attivazione del Meccanismo quando un’emergenza supera le capacità di risposta dei singoli Paesi colpiti. La Commissione coordina la risposta di solidarietà degli altri partecipanti con un unico punto di contatto, contribuendo almeno a tre quarti dei costi operativi degli interventi di ricerca e soccorso e di lotta agli incendi. In questo modo vengono messe in comune le migliori competenze delle squadre di soccorritori e si evita la duplicazione degli sforzi.
Sempre parte del Meccanismo di protezione civile Ue è il pool europeo di protezione civile, formato da risorse pre-impegnate dagli Stati aderenti, che possono essere dispiegate immediatamente all’occorrenza. Il centro di coordinamento della risposta alle emergenze è il cuore operativo ed è attivo tutti i giorni 24 ore su 24. A questo si aggiunge la riserva rescEu, la flotta di aerei ed elicotteri antincendio (oltre a ospedali da campo e stock di articoli medici per le emergenze sanitarie) per potenziare le componenti della gestione del rischio di catastrofi. Per l’estate 2023 è stato messo a punto un piano di emergenza che prevede il raddoppio della flotta della riserva rescEu a 28 tra aerei ed elicotteri antincendio (rispettivamente 24 e 4) provenienti da dieci Paesi – Croazia, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Italia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna e Svezia.