Bruxelles – L’Italia potrebbe arrivare a produrre fino a 5,8 miliardi di metri cubi di biometano sostenibile entro il 2030, di cui 5,5 miliardi di metri cubi da digestione anaerobica e 0,3 da gassificazione. A stimarlo è la Commissione europea nella scheda nazionale sul biometano dedicata all’Italia, pubblicata nel quadro dei lavori in corso della task force del partenariato industriale sul biometano. L’esecutivo europeo ha messo a punto schede nazionali per 24 paesi dell’Unione europea (all’appello mancano Cipro, Malta e Lussemburgo che hanno una produzione nazionale di biometano inferiore a 0,05 miliardi di metri cubi) per valutarne l’attuale livello di produzione di biogas e biometano con potenziale di produzione sostenibile, rispetto alla quota delle loro importazioni di gas naturale nel 2021. Ed è emerso che l’Italia si colloca al quarto posto per potenziale di produzione sostenibile di biometano, che potrebbe andare a sostituire circa il 9 per cento delle sue attuali importazioni di gas naturale con il biometano. Il biometano è biogas purificato alla qualità del gas naturale (metano) e attualmente viene utilizzato prevalentemente per la produzione di elettricità e calore negli impianti di cogenerazione.
Nel 2021 il gas naturale rappresentava il 41 per cento dell’approvvigionamento energetico totale dell’Italia, di cui il 94 per cento (circa 65 miliardi di metri cubi) è importato. Il documento ricorda che il gas naturale viene utilizzato in Italia principalmente (al 99 per cento) per scopi energetici e all’1 per cento per scopi non energetici (ad esempio, per produrre fertilizzanti sintetici) e il principale settore di consumo in Italia è la produzione di energia elettrica, sia in impianti di sola elettricità che di cogenerazione (41 per cento), seguita dalle famiglie (27 per cento), dall’industria (14 per cento) e dai servizi commerciali e pubblici (11 per cento) nel consumo finale di energia.
La Penisola è citata come un esempio “di buona pratica” per lo sviluppo del mercato nazionale del biometano, ma per ottenere il “pieno effetto della produzione di biometano” sulla transizione verde, il sostegno del Paese “deve essere collegato all’industria agroalimentare lungo la catena del valore per evitare i costi di trasporto e la perdita di materie prime, con l’applicazione locale del digestato, la CO2 rinnovabile e l’uso del biometano nell’industria”, scrive Bruxelles. La Commissione europea sta lavorando per aumentare la produzione europea di biometano, per ridurre con più rapidità la dipendenza dai combustibili fossili russi. Nel 2021, stima la Commissione Ue, la produzione totale di biometano nell’Unione europea era di 3,5 miliardi di metri cubi. Con il piano ‘REPowerEu’ lanciato a maggio 2022 per affrancare l’Ue dalla dipendenza dai combustibili fossili russi, la Commissione europea ha fissato l’obiettivo di produrre 35 miliardi di metri cubi all’anno entro il 2030 e il fabbisogno di investimenti stimato per il periodo ammonta a 37 miliardi di euro.