Bruxelles – Un anno e mezzo fa erano 7, ora sono 14: i ministri degli Interni dei Paesi del Consiglio Latino Americano per la Sicurezza Interna (Clasi) si sono riuniti oggi (28 settembre) con gli omologhi dell’Unione europea per cambiare marcia sulla lotta alla criminalità organizzata e al traffico di droga. “Ci vuole un network per combattere un network”, è lo slogan recitato dalla commissaria Ue per gli Affari Interni, Ylva Johansson, che ha presieduto il vertice. E ora la cooperazione Ue-America Latina per fermare il traffico di stupefacenti comincia a assumere dimensioni importanti.
Ai precursori Argentina, Bolivia, Ecuador, Costa Rica, El Salvador, Panama e Repubblica Domenicana si sono uniti Cile, Uruguay, Messico, Paraguay, Perù, Colombia e Honduras. Nella dichiarazione congiunta con i 27 dell’Ue, si dicono pronti a “consolidare e rafforzare gli sforzi volti a contrastare la criminalità organizzata transnazionale e il suo impatto negativo sulle società”, affrontando “in modo integrato, equilibrato e basato su dati concreti la riduzione non solo dell’offerta ma anche della domanda e dei danni che le droghe causano alla salute pubblica”. Propositi da realizzare attraverso “un maggiore scambio di informazioni e intelligence, operazioni congiunte su indagini finanziarie e promozione di nuove politiche in materia di sostanze stupefacenti”.
A livello pratico, il principale risultato ottenuto oggi è la volontà – messa nero su bianco – di “stabilire un calendario di riunioni periodiche e un dialogo permanente”, anche a livello di alti funzionari. Come sottolineato dalla presidenza di turno spagnola del Consiglio dell’Ue, nelle parole del ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska Gómez, “le risposte individuali sono inefficaci” contro una criminalità organizzata “sempre più trasversale e transfrontaliera“. Una tendenza evidenziata anche nel Rapporto europeo sulla Droga 2023, che ha indicato “la globalizzazione dei metodi operativi” utilizzati dalle reti criminali come “importante facilitatore dell’elevata disponibilità di droga in Europa”.
Secondo i dati più recenti, tra il 2011 e il 2021 sono infatti aumentati vertiginosamente i sequestri di sostanze stupefacenti nell’Ue: +416 per cento per la cocaine, +260 per cento per le foglie di cannabis, +135 per cento per la metanfetamina, +126 per cento l’eroina, +123 per cento l’Mdma. Per quanto sia “probabile che l’aumento delle quantità sequestrate rifletta, almeno in parte, il ruolo più ampio svolto dall’Europa come luogo di produzione, esportazione e transito di queste droghe”, il rapporto afferma che “esistono prove di un più stretto coinvolgimento dei produttori e dei trafficanti di droga europei con le reti criminali internazionali, con conseguente maggiore resilienza nei flussi di droghe illecite in entrata e in uscita dall’Unione europea”.
Il dato più sconvolgente è quello relativo alla cocaina, su cui infatti si sono maggiormente soffermati i ministri Ue-Clasi nel vertice di oggi. Secondo la commissaria Ue il suo consumo “sta aumentando moltissimo” in Europa, così come “la sua purezza”. Una tendenza che va a braccetto con l’aumento di violenza: “Metà degli omicidi in Ue sono collegati con il traffico e consumo di droga”, ha dichiarato Johansson. L’esecutivo von der Leyen sta conducendo una decisa crociata contro le sostanze stupefacenti, come dimostrano il viaggio di Johansson in Colombia ed Ecuador a febbraio 2023 e l’annuncio – fatto proprio da von der Leyen durante il discorso sullo Stato dell’Unione – di voler presentare a breve un piano d’azione specifico per la lotta al crimine organizzato e al traffico di droga.
La cooperazione dell’Ue con la Colombia, che secondo le ultime cifre delle Nazioni Unite è ancora il principale produttore di cocaina al mondo, è tra le più avanzate in materia di lotta al traffico di droga: è l’unico Paese con cui esiste un accordo con Europol, l’agenzia Ue per la cooperazione nell’attività di contrasto, che può condurre indagini sul territorio colombiano. Domani Johansson incontrerà il ministro della Difesa di Bogotà per discutere di “come rafforzare questa cooperazione di polizia”. La commissaria Ue ha infine annunciato che la Commissione Ue ha intenzione di “raddoppiare le risorse” destinate a El PAcCTO, il programma regionale europeo di assistenza tecnica ai Paesi dell’America Latina contro la criminalità organizzata. E che già la prossima primavera la presidenza di turno del Consiglio dell’Ue – il Belgio – convocherà una nuova kermesse per un aggiornamento sui lavori Ue-Clasi.