Bruxelles – Gli investimenti pubblici in Slovacchia sono insufficienti. Negli ultimi cinque anni Bratislava ha investito in media 1,2 miliardi di euro in meno all’anno rispetto ai Paesi vicini, facendo sì che accumulasse debito di investimenti di oltre 40 miliardi di euro. Importo equivalente al costo di costruzione di tre nuovi ospedali o di 13 chilometri di autostrada ogni anno.
La questione è stata sollevata dal governo uscente che, nel periodo precedente le prossime elezioni del 30 settembre, ha sottolineato l’uso scorretto dei fondi Ue, lasciando istruzioni su come migliorare la situazione. A supportare e aiutare il Paese c’è anche la Commissione europea, che la scorsa settimana – il 19 settembre – ha lanciato un progetto che aiuti la Slovacchia a semplificare e accelerare l’utilizzo dei fondi di coesione. Lo scopo è di ridurre la burocrazia, aumentare la responsabilità e potenziare la capacità amministrativa delle parti interessate. Il progetto dell’esecutivo comunitario, che durerà fino a marzo 2025, aiuterà le autorità slovacche a sviluppare e attuare un piano d’azione, volto ad aumentare l’utilizzo dei fondi Ue, fornendo raccomandazioni specifiche per una loro gestione più efficace.
Per ottimizzare l’uso dei fondi comunitari la Slovacchia deve muoversi in più direzioni: sviluppare una strategia di sviluppo a lungo termine, accelerare la valutazione delle domande e migliorare la fase preparatoria degli appalti pubblici. “Un esempio calzante sono gli ospedali di Martin e Rázsochy. Se questi progetti fossero stati preparati tempestivamente e in modo sensato, questi investimenti avrebbero già potuto essere realizzati”, ha dichiarato il Ministro degli Investimenti Peter Balík.
Una delle strategie da attuare per cambiare rotta, secondo il governo, prevederebbe che le decisioni sull’assegnazione di alcuni fondi Ue non fossero più di competenza esclusiva dei ministeri, ma coinvolgessero regioni e comuni. A favore della decetralizzazione dei fondi Ue sarebbero anche partiti politici come Progressive Slovakia (Ps), Hlas – sociálna demokracia, Sloboda a Solidarita (SaS) e il Movimento Cristiano-Democratico (Kdh), tutti con il potenziale per formare il prossimo governo dopo le imminenti elezioni anticipate. In particolare, il Kdh ha inserito nel suo programma elettorale l’intenzione di voler spostare “fino al 50% delle risorse” in questo modo, nell’ottica di un migliore utilizzo dei fondi comunitari.