Bruxelles – Via libera al compromesso della presidenza di turno spagnola per un testo annacquato sugli standard Euro7, che costituirà la base negoziale del Consiglio dell’Ue in vista dei negoziati con il Parlamento Europeo. Al Consiglio Competitività di oggi (25 settembre) è arrivato il via libera a larga maggioranza da parte degli Stati membri alla complessa proposta di compromesso che mette fine a una polemica durata mesi tra Bruxelles e un gruppo di otto Paesi membri, tra cui l’Italia. “Il nuovo Regolamento, che per la prima volta riguarda le autovetture, i furgoni e i veicoli pesanti in un unico atto giuridico, mira a stabilire norme più adeguate per le emissioni dei veicoli e a ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti del trasporto stradale“, mette in chiaro il Consiglio in una nota, in attesa ora della posizione dell’Eurocamera per dare inizio ai triloghi.
La proposta sui nuovi standard Euro7 è stata avanzata dalla Commissione Ue nel novembre 2022 per rendere i test sulle emissioni dei veicoli più coerenti con le condizioni di guida reali e per fissare limiti alle emissioni di particolato causate dall’usura di freni e pneumatici, con l’obiettivo di ridurre entro il 2035 le emissioni di ossido di azoto (NOx) di auto e veicoli commerciali leggeri del 35 per cento rispetto al precedente standard Euro6. Rispetto a quella della Commissione, la proposta della presidenza di Madrid ha ritardato i tempi per l’entrata in vigore delle disposizioni, portando le scadenze di attuazione del luglio 2025 per le auto e del luglio 2027 per i camion in avanti rispettivamente di 30 mesi e di 48 mesi dopo l’entrata in vigore del Regolamento. Una posizione che “rappresenta un equilibrio tra requisiti rigorosi per le emissioni dei veicoli e investimenti aggiuntivi per l’industria, in un momento in cui le case automobilistiche europee stanno subendo una trasformazione verso la produzione di auto a emissioni zero”. L’orientamento generale sugli standard Euro7 mantiene i limiti di emissione e le condizioni di prova esistenti per i veicoli leggeri, mentre nel caso dei veicoli pesanti i limiti di emissione sono più bassi, con una disposizione speciale sugli autobus urbani “per garantire la coerenza con l’obiettivo di emissioni zero per questi veicoli proposto di recente per il 2030”.
“Ha prevalso finalmente la ragione sull’ideologia, la linea italiana di responsabilità, concretezza e pragmatismo”, ha esultato il ministro del Made in Italy, Adolfo Urso: “Abbiamo messo sulla giusta strada il dossier sull’Euro7, che è quella di coniugare la transizione verso l’elettrico alle esigenze dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese europee”. Proprio annunciando in Consiglio il voto favorevole da parte dell’Italia, il ministro ha sottolineato in particolare il “riallineamento a una serie di limiti ai valori del regolamento Euro6” per i motori a combustione interna e le emissioni di particolato, ma anche “l’allungamento delle scadenze per l’entrata in vigore della normativa”. Secondo Urso quella concordata oggi “è una posizione più avveduta, responsabile, concreta e pragmatica” rispetto alla proposta della Commissione Ue, anche considerato il fatto che “sono stati eliminati nuovi vincoli più restrittivi, permanendo i valori stabiliti dal regolamento Euro6 per i motori a combustione interna, per le emissioni di particolato e per le condizioni per i test di emissioni delle autovetture”.
Prima della proposta di compromesso della presidenza spagnola, il file legislativo aveva incontrato negli ultimi mesi la resistenza di un gruppo di otto Paesi, tra cui anche l’Italia. Insieme a Bulgaria, Francia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria, il governo italiano si era riunito nel formato ministeriale per rimandare i lavori legislativi e per annacquarne gli obiettivi. Da parte sua il ministro Urso ha voluto sottolineare che “per la prima volta è emersa una larga maggioranza di Paesi che ha raddrizzato una strada che sembrava portare a una voragine per l’industria, le imprese e i lavoratori europei“. Tra le proposte di modifica del Regolamento sugli standard Euro7 compare il mantenimento delle condizioni di prova e i limiti di emissione esistenti (come stabilito nell’Euro6) per autovetture private e furgoni. Per quanto riguarda autobus e pullman e veicoli commerciali pesanti, i limiti di emissione sono più bassi e le condizioni di prova leggermente modificate rispetto all’Euro6. Infine, il testo “rafforza l’allineamento dei limiti di emissione delle particelle dei freni e del tasso di abrasione dei pneumatici alle norme internazionali adottate dalla Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite”.