Bruxelles – A pochi giorni dal via libera alle modifiche richieste dal governo, da Roma è arrivata oggi (22 settembre) la richiesta a Bruxelles per l’esborso della quarta rata del piano nazionale di ripresa e resilienza, del valore di 16,5 miliardi di euro. Ad annunciarlo il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione, e il Pnrr, Raffaele Fitto, in una nota, poi confermata poco dopo dalla Commissione europea.
La richiesta, ricorda l’esecutivo di Bruxelles, riguarda 21 tappe fondamentali e sette obiettivi che coprono diverse riforme nei settori dell’inclusione sociale, degli appalti pubblici, nonché misure di follow-up per continuare l’attuazione delle riforme già adottate in materia di giustizia e pubblico impiego. I principali investimenti coperti da questa richiesta di pagamento riguardano la digitalizzazione, in particolare il passaggio dei dati delle amministrazioni locali al cloud, lo sviluppo dell’industria spaziale, l’idrogeno verde, i trasporti, la ricerca, l’istruzione e le politiche sociali.
L’intero piano dell’Italia è finanziato con 69 miliardi di euro di sovvenzioni e 122,6 miliardi di euro di prestiti. La Commissione valuterà ora la richiesta e trasmetterà al Comitato economico e finanziario del Consiglio la sua valutazione preliminare sul raggiungimento da parte dell’Italia delle tappe e degli obiettivi richiesti per questo pagamento.
“La richiesta di pagamento presentata oggi dal governo è il frutto di un proficuo lavoro svolto in piena sintonia con la Commissione europea che il 28 luglio 2023 ha approvato la proposta di modifica di 10 obiettivi e di aggiunta della pietra miliare relativa ai posti letto per gli studenti universitari”, spiega Fitto, ricordando che la revisione degli obiettivi è stata definitivamente approvata dal Consiglio affari generali dell’Unione Europea lo scorso 19 settembre. “L’erogazione dell’importo dovuto, pari a 16,5 miliardi di euro, avverrà da parte della Commissione nei prossimi mesi, al termine dell’iter di valutazione previsto, in linea con quanto già fatto con le precedenti richieste di pagamento”, conclude il ministro.