Bruxelles – 1,3 milioni di occupati, 140 miliardi di fatturato all’anno. Sono i numeri del settore tessile in Europa, dove l’Italia è il maggior Paese esportatore. Se questo è sicuramente un pro per l’industria italiana, c’è anche un grande contro: l’inquinamento. Il settore della moda è tra i più dannosi per l’ambiente, con, inoltre, una media annuale di 12 kg all’anno di rifiuti tessili per ogni cittadino europeo. Per questo, attenzione particolare è stata data anche agli scarti di questo settore, con la proposta dell’obbligo di raccolta differenziata a partire dal 2025.
È per questo motivo che l’Ice, l’Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, è un prima linea sul tema della sostenibilità, come ha illustrato durante il suo evento di oggi (21 settembre) organizzato dalla sede di Bruxelles. E per farlo si impegna innanzitutto nella formazione sul tema della scelta per le aziende di essere green, da vedere come fattore di competizione e non solo come regole stringenti a cui sottostare. Altro progetto dell’agenzia che si muove in questa direzione è “TrackIT Blockchain”, ossia una tecnologia utile a tracciare, gratuitamente, la filiera produttiva dei settori agroalimentare, sistema moda, cosmetica e arredo/design, allo scopo di valorizzare il Made in Italy all’estero. “La Blockchain è un registro digitale che archivia ogni evento ed è totalmente tracciabile e trasparente”, spiegano dall’Ice. Questo sistema permette di avere delle informazioni verificate e di cui si conosce la provenienza, rendendo la tecnologia sicura e aumentando, di conseguenza, la competitività dell’azienda.
Tra gli ospiti dell’evento anche Alessandra Moretti, eurodeputata, della Commissione Envi (ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare). Moretti è la relatrice del regolamento sull’Ecodesign, pensato per dare un quadro per l’elaborazione delle specifiche di progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili, che si trova adesso nella fase del trilogo. “Il regolamento cambierà in maniera radicale le modalità di operare dell’industria in tantissimi settori, perché mira a operare sull’intero ciclo di vita del prodotto, secondo il ragionamento dell’economia circolare”, ha affermato Moretti. Aggiungendo, poi, che ci sarà una grande innovazione: “Sarà introdotto un passaporto digitale, che imporrà a tutti i prodotti immessi sul mercato di avere una serie di informazioni per mettere al corrente il consumatore di quello che acquista”.
L’eurodeputata si è concentrata anche su alcune problematiche del commercio online e sui diritti dei lavoratori nel settore tessile, che spesso non vengono rispettati: “Ho chiesto alla Commissione di inserire, nei prossimi anni, anche i requisiti di sostenibilità sociale“. Questo regolamento, che dovrebbe essere approvato entro il semestre di presidenza spagnola del Consiglio dell’Ue ed essere attuato a pieno regime entro un orizzonte di quattro anni, arriva insieme alla proposta di nuove regole per le etichette Made in Italy nel settore per combattere la concorrenza sleale e le problematiche ambientali.
Il tessile è tra i primi tre settori più rilevanti per l’impatto sulle risorse idriche e sui suoli e tra i primi cinque per il consumo di materie prime e per le emissioni a effetto serra. Dati fondamentali per rendersi conto del fatto che è un settore in cui bisogna cambiare le regole per evitare di produrre inquinamento e arrivare a un modello di business che rispetti l’economia circolare. Per questo motivo è importante puntare sulla sostenibilità. Ed è quello che sta facendo l’Unione europea, che sta introducendo nuove misure per migliorare e regolare il suo lato green e perché diventi un fattore di competitività. L’intervento più delicato è forse quello che vuole permettere di far coincidere la sostenibilità ambientale con quella economica, perché spesso i prodotti che rispettano l’ambiente sono anche quelli più costosi. “Il prodotto sostenibile non deve costare di più. È proprio questa la sfida: far sì che il consumatore non sia costretto a pagare a caro prezzo la scelta di rispettare l’ambiente”, ha affermato Paola Migliorini, della Commissione europea sull’ambiente Dg Env. “È vero che la legislazione in arrivo sulla sostenibilità è complessa, ma il vantaggio di una situazione complessa è che obbliga a chiarirsi le idee e fornisce indicazioni precise, senza lasciare dubbi o ambiguità”, ha chiosato.