Bruxelles – Riprende il lavoro della Commissione europea sugli acquisti congiunti di gas. Al via da oggi (21 settembre) il terzo round di aggregazione della domanda da parte delle aziende europee nell’ottica di arrivare a rendere strutturale lo strumento per l’aggregazione della domanda collettiva e di estenderlo anche ai gas verdi, alle materie prime critiche e all’idrogeno.
Le imprese europee potranno presentare le loro richieste per i volumi di aggregazione fino al 27 settembre e dal 3 al 4 ottobre i fornitori internazionali di gas potranno quindi presentare le loro offerte per soddisfare la domanda aggregata dell’Ue. I potenziali acquirenti presenteranno la loro richiesta di gas da pagare tra dicembre 2023 e marzo 2025. Per l’Unione europea si tratta della terza gara di acquisti in comune, dopo due cicli che si sono conclusi rispettivamente a metà maggio e a inizio luglio, coprendo 26 punti di consegna e 2 punti virtuali gas naturale liquefatto (Nord-Ovest e Sud-Est). Per questi primi due round, 91 acquirenti hanno espresso domanda per 27,5 miliardi di metri cubi di gas e 85 sono stati parzialmente o totalmente soddisfatti, secondo quanto riferisce Bruxelles (che non può entrare nel merito di quali siano le aziende coinvolte nel processo).
La Commissione europea punta a organizzare in tutto cinque round di acquisti congiunti fino alla fine dell’anno. Il primo ciclo di acquisti congiunti si è chiuso a metà maggio con offerte per oltre 13 miliardi di metri cubi di gas, a fronte di una domanda complessiva di 11,6 miliardi di metri cubi richieste dalle aziende dell’Unione europea. Bruxelles ha fatto sapere che la domanda e l’offerta sono state abbinate per circa 10,9 miliardi di metri cubi di gas, tra Stati membri Ue e Ucraina, Moldova e Balcani Occidentali che hanno aderito alla piattaforma per gli acquisti congiunti.
La seconda gara di acquisti congiunti si era chiusa lo scorso 10 luglio, con in tutto 25 fornitori internazionali (di cui, per privacy, Bruxelles non fa il nome) che hanno risposto alla gara con offerte per la fornitura di un volume totale di 15,19 miliardi di metri cubi di gas per rispondere alla domanda europea aggregata di 15,92 miliardi di metri cubi di gas. I destinatari della gran parte degli acquisti congiunti finora sono stati Paesi Bassi, Francia, Italia, Bulgaria e Germania. L’idea della Commissione europea è quella di attrarre fornitori su base regolare, indicativamente ogni due mesi (giugno, agosto, ottobre e dicembre) fino alla fine del 2023, consentendo a tutte le imprese di volta in volta di contrattare il gas per i successivi 12 mesi.
Il regolamento Ue sugli acquisti congiunti prevede l’obbligo di aggregazione del 15 per cento degli obiettivi annuali di stoccaggio del gas, in vista della prossima stagione di riempimento degli stoccaggi per l’inverno: i Paesi membri Ue hanno l’obbligo di riempire le riserve sotterranee di gas al 90 per cento della capacità entro il primo novembre 2023. La piattaforma è stata lanciata il 7 aprile 2022, ma il meccanismo per gli acquisti di gas ha impiegato quasi un anno a ingranare. A ottobre sarà pubblicato il primo resoconto sui risultati di questi primi mesi di esercizio degli acquisti congiunti, per capire anche come procedere nei prossimi passi e come portare avanti il lavoro fino alla fine dell’anno.
Nel frattempo, la Commissione europea lavora per rendere strutturale e permanente il meccanismo per gli acquisti congiunti di gas ed estenderlo anche ai gas rinnovabili, come il biogas e il biometano, e l’idrogeno. La proposta della Commissione europea è stata trasmessa al Parlamento europeo e Consiglio, i due co-legislatori europei, che stanno attualmente negoziando a livello interistituzionale sul suo pacchetto legislativo presentato a dicembre 2021 per decarbonizzare il mercato del gas e dell’idrogeno. Il documento informale di lavoro propone i dettagli di come l’aggregazione comune a livello europeo della domanda di gas e idrogeno dovrebbe diventare parte del pacchetto legislativo come un elemento strutturale.
“Quest’anno stiamo entrando nell’inverno in una posizione migliore per quanto riguarda la sicurezza dell’approvvigionamento energetico: le nostre scorte di gas sono quasi piene, le nostre fonti di approvvigionamento sono più diversificate e le energie rinnovabili stanno svolgendo un ruolo più importante nel nostro mix energetico. Tuttavia, la situazione sul mercato del gas rimane tesa. Dobbiamo quindi rimanere vigili e continuare i nostri acquisti congiunti di gas per garantire un approvvigionamento stabile e conveniente”. Lo ha dichiarato in una nota il vicepresidente esecutivo, Maros Sefcovic, commentando l’avvio del terzo round degli acquisti congiunti di gas, invitando dunque “le aziende europee a unire le forze ancora una volta e a lavorare insieme per garantire il superamento sicuro di questo inverno, iniziando già a prepararsi per il prossimo”.