Bruxelles – Uno stop che mette a rischio l’approccio ‘a pacchetto’ per l’approvazione del Patto migrazione asilo entro la fine della legislatura. Ma allo stesso tempo anche un richiamo duro ai 27 governi degli Stati membri sull’incapacità di trovare – tra loro – un’intesa sui meccanismi da far scattare in caso di crisi alle frontiere. “In assenza di un accordo in Consiglio sulla proposta di Regolamento sulla crisi, il Parlamento Europeo ha sospeso i colloqui inter-istituzionali su Eurodac e su screening“, ha annunciato la presidente del Gruppo di contatto sull’asilo dell’Eurocamera, Elena Yoncheva, al termine dell’incontro di questa mattina (20 settembre) con i rappresentanti della presidenza spagnola e delle altre quattro (francese, ceca, svedese e belga) che hanno sottoscritto la tabella di marcia congiunta del settembre 2022.
Mentre i negoziati “sulla maggior parte delle proposte legislative” del Patto migrazione e asilo “avanzano a ritmo sostenuto”, gli eurodeputati sono stati aggiornati sul fatto che “gli sforzi della presidenza per raggiungere un mandato negoziale del Consiglio sul Regolamento sulla crisi sono in stallo“. Uno stallo reiterato, legato anche al tentativo di unire il file con il controverso Regolamento sulla strumentalizzazione, su cui i Ventisette si stanno scontrando da mesi senza riuscire a trovare una soluzione di compromesso. In particolare i Paesi del Nord Europa e la Germania sono restii a dare il via libera a controlli meno severi alle frontiere e alla sospensione dei trasferimenti dei ‘dublinanti’ (persone che secondo il Regolamento di Dublino dovrebbero rimanere nel Paese di primo arrivo) verso Stati membri di frontiera che stanno affrontando la “crisi”, oltre alla contrarietà generalizzata all’introduzione dei trasferimenti obbligatori ogni volta che un Paese membro affronta una situazione di crisi.
“Il Regolamento sulle crisi è un elemento essenziale di questa riforma”, sottolinea la presidente del Gruppo di contatto sull’asilo, ricordando che “stabilisce un meccanismo prevedibile dell’Ue per sostenere gli Stati membri che si trovano ad affrontare situazioni di crisi improvvise“. A pochi mesi dalla fine della legislatura, “ogni giorno è importante” e – mentre gli eurodeputati hanno già adottato la propria posizione lo scorso 20 aprile – “finché il Consiglio non concorderà la sua, non potremo avviare un dialogo tra le istituzioni per raggiungere un accordo di compromesso”. Per l’Eurocamera rimane centrale l’approccio ‘a pacchetto’ (una riforma globale, in cui tutti i dossier devono essere approvati complessivamente), ma questo è possibile “solo se vengono affrontati tutti gli aspetti di questa riforma“, compresa la solidarietà e la ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri. Nel riconoscere gli sforzi della presidenza di turno spagnola a partire dallo scorso primo luglio, gli eurodeputati esortano i 27 governi a “intensificare gli sforzi nelle prossime settimane per definire la loro posizione negoziale”. La scadenza è al più tardi – per le tempistiche tecniche – la riunione dei ministri degli Affari interni del 19-20 ottobre.
La dura risposta del Parlamento Ue alla “mancanza di progressi sulle proposte legislative relative alla solidarietà” da oggi è – “con grande rammarico” – la sospensione dei negoziati già avviati con il Consiglio sul Regolamento Eurodac modificato e sul Regolamento screening. “Non è una decisione che abbiamo preso alla leggera, ma è necessaria”, ha spiegato Yoncheva, sottolineando che i dossier del Patto migrazione e asilo “sono interconnessi” e fare progressi su alcune proposte a scapito di altre “rischia di creare una strozzatura nei negoziati, mettendo a repentaglio il sottile equilibrio” su cui si basano. Il relatore per il Parlamento Ue sul Regolamento Eurodac modificato, Jorge Buxadé Villalba (Ecr), spera comunque che “la decisione presa oggi non impedisca di continuare a lavorare a livello tecnico”. Eurodac è la banca dati biometrica dell’Ue che contiene le impronte digitali dei richiedenti asilo e dei cittadini di Paesi terzi non appartenenti allo Spazio economico europeo (See), e l’obiettivo del Regolamento modificato è quello di rendere più facile per gli Stati membri la determinazione della competenza dell’esame delle domande di asilo. Il Regolamento screening invece mira a rafforzare il controllo delle persone alle frontiere esterne e a indirizzare quelle sottoposte ad accertamenti verso la procedura appropriata.
Lo stato dei negoziati sul Patto migrazione e asilo
Il Patto migrazione e asilo è stato presentato dalla Commissione Europea il 23 settembre 2020 ma, di fronte alle difficoltà del processo negoziale, nel settembre dello scorso anno i co-legislatori hanno concordato una tabella di marcia per adottare nove file entro la fine della legislatura (nella primavera del 2024). In fase di negoziati inter-istituzionali ci sono già quattro file: quello sul Regolamento per la gestione dell’asilo e della migrazione (dal 13 giugno), sul Regolamento modificato sulle procedure di asilo (iniziati il 18 aprile a livello di principi generali e ripresi il 13 giugno) e i due che da oggi sono sospesi – quello sul Regolamento sullo screening (dal 25 aprile) e sul Regolamento Eurodac modificato (dal 15 dicembre 2022). Sempre il 15 dicembre dello scorso anno è stato raggiunto un accordo politico su tre dossier (ereditati dai negoziati sulle proposte della Commissione del 2016): la Direttiva sulle condizioni di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, il Regolamento sul nuovo quadro di reinsediamento e il Regolamento sulle qualifiche.
Dei nove file del Patto migrazione e asilo secondo la tabella di marcia di settembre 2022 al Consiglio manca ora all’appello proprio il Regolamento per le crisi e le cause di forza maggiore (quello su cui si sta incagliando una parte del processo negoziale), mentre il Parlamento Europeo non ha ancora trovato un’intesa sulla Direttiva sui rimpatri (i 27 ministri partono invece dalla posizione parziale negoziata nel giugno 2019).
Al di fuori dei nove dossier previsti dalla tabella di marcia per adottare il Patto migrazione e asilo entro la fine della legislatura (nella primavera 2024) ci sono altre cinque dossier, di cui solo due sono stati adottati: la Direttiva Blue Card nel maggio 2021 e la trasformazione dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (Easo) nell’Agenzia europea per l’asilo (Euaa), da gennaio dello scorso anno. Dallo scorso 13 giugno è in fase di negoziati inter-istituzionali Direttiva modificata sulla procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico di soggiorno e lavoro, mentre il mandato negoziale sulla Direttiva modificata sui soggiorni di lungo termine deve essere ancora adottata dal Consiglio dell’Ue. Nessuno dei due co-legislatori è invece avanzato sul Regolamento sulla strumentalizzazione nel campo della migrazione e dell’asilo.