Bruxelles – Voli più cari in tutta l’Europa contro l’inquiniamento aereo. La proposta arriva dal ministro dei trasporti francese Clément Beaune, che cercherà il sostegno di altri paesi dell’Unione Europea per un prezzo minimo sui voli in Europa durante la riunione informale dei ministri dei trasporti dell’Ue, prevista tra il 21 e il 22 settembre a Barcellona, in Spagna. “I biglietti aerei a 10 euro non sono più possibili”, ha dichiarato in riferimento ai prezzi delle compagnie aeree low cost. Lo scopo è quello di ridurre il contributo del settore dell’aviazione alla crisi climatica, responsabile del 2,5 per cento (pct) circa delle emissioni globali di CO2 e, secondo l’Agenzia europea per la sicurezza aerea, del 5 pct delle emissioni totali di gas serra in Europa nel 2019. D’altronde, il settore aereo non ha ancora una soluzione alternativa per decarbonizzare i viaggi a lunga percorrenza.
Il disegno di Parigi, se approvato, colpirebbe soprattutto le compagnie che offrono delle tariffe molto economiche. Non è scontato, però, il sostegno degli altri Stati comunitari, che comprendono le nazioni insulari e le regioni con settori turistici che fanno affidamento sul trasporto aereo a basso prezzo. L’obiettivo della Francia è quello di “aprire il dibattito sul prezzo equo dal punto di vista sociale e ambientale di un biglietto aereo“, ha affermato Beaune dopo l’incontro con i giornalisti di Bruxelles lunedì (18 settembre).
“Non si tratta di moltiplicare per dieci il prezzo dei biglietti. Perché ci sono anche persone che prendono l’aereo una volta nella vita, che non hanno molti soldi: anche questa è una libertà, un mezzo di trasporto che non può essere riservato solo ai ricchi”, ha affermato Beaune. A ben vedere, però, i viaggiatori occasionali di cui parla il ministro dei trasporti francese contribuiscono molto meno all’inquinamento causato dal settore aereo di quanto facciano i cosiddetti frequent flyer, i viaggiatori regolari, che si spostano con questo mezzo molto più frequentemente. Secondo uno studio pubblicato dal gruppo di attivisti per il clima Possibile nel 2020, in Francia è il 2 pct delle persone a prendere la metà dei voli, mentre il 15 pct degli inglesi prende il 70 pct dei voli e l’8 pct degli olandesi il 42 pct. “Tutto ciò che fa sì che le compagnie aeree paghino una quota equa dei costi ambientali che causano è una buona cosa”, ha affermato Jon Worth, esperto di viaggi e fondatore della campagna Trains for Europe. “Ma dovremmo occuparci dei frequent flyer, cosa che non facciamo. Potrebbe ridurre i fine settimana in città per alcune persone, ma non fermerà o ridurrà l’élite dei frequent flyer“.
Funzionari dell’Ue hanno detto a Reuters che Paesi tra cui Paesi Bassi e Belgio sostengono l’idea in linea di principio ma, complice anche l’esempio dell’Austria (che aveva precedentemente proposto un prezzo minimo, ma ha dovuto affrontare difficoltà legali per portarlo avanti), non è scontato che i Ventisette saranno tutti d’accordo sull’adottare la misura. Il timore, poi, è quello della reazione dei cittadini comunitari nel caso in cui venisse votato un aumento del prezzo dei voli proprio a pochi mesi dalle elezioni europee. Già dal 23 maggio 2022 la Francia aveva intrapreso la strada della limitazione di alcuni viaggi aerei, vietando quelli a corto raggio e l’uso dei jet privati per gli spostamenti brevi, nel tentativo di rendere i trasporti più ecologici ed equi per la popolazione.