Bruxelles – Rinnovare l’uso del contestato erbicida glifosato per altri dieci anni. Dopo tre anni di valutazioni e pareri scientifici, la proposta della Commissione europea è arrivata oggi (20 settembre) nelle mani dei ventisette governi, che inizieranno a discuterne a livello di rappresentanti permanenti venerdì al Coreper (il comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue) nell’ottica di votare sulla decisione il prossimo 13 ottobre.
Servirà la maggioranza assoluta degli Stati membri (ovvero 15 Paesi che rappresentano almeno il 65 per cento della popolazione dell’Ue), ma si preannuncia una conta all’ultimo voto e all’ultimo Stato. L’uso del contestato erbicida era stato rinnovato per l’ultima volta nel 2017 per soli cinque anni (su un massimo di 15) e, in scadenza a dicembre di un anno fa, la licenza è stata rinnovata per ulteriori dodici mesi fino al 15 dicembre 2023. L’erbicida, il più diffuso al mondo, è al centro di una disputa scientifica a livello internazionale a causa della sua presunta cancerogenicità, classificata come ‘probabile’ nel 2015 dall‘Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità.
La proposta di rinnovo arriva, spiega Bruxelles, dopo che a inizio luglio una relazione dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha concluso di non aver individuato alcuna “area critica di preoccupazione” per l’uomo, gli animali o l’ambiente che possa impedirne l’uso come erbicida. Il rinnovo questa volta sarà lungo il doppio rispetto all’ultima volta ma impone alcune condizioni per il suo utilizzo. Ad esempio, ne è stato vietato l’uso per il disseccamento (ovvero quando viene utilizzato per asciugare una coltura prima del raccolto), l’impiego dovrà essere accompagnato da “misure di mitigazione del rischio” per l’area circostante, attraverso “zone tampone” di cinque e fino a dieci metri.
La proposta della Commissione europea lascia molto spazio di manovra agli Stati membri per il rilascio delle autorizzazioni nazionali e della definizione delle condizioni d’uso, oltre al compito di “prestare particolare attenzione” agli effetti sull’ambiente. La notizia è stata accolta con freddezza da molti eurodeputati al Parlamento europeo, che non avrà voce in capitolo sulla questione. “La Commissione Europea ha appena proposto di rinnovare l’uso del glifosato per 10 anni, senza gravi restrizioni d’uso. Ciò non è in linea con le conclusioni scientifiche dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) che evidenzia molti punti ciechi nell’analisi. Ciò non può essere accettato”, ha dichiarato su X l’eurodeputato francese, Pascal Canfin, presidente della commissione ambiente (Envi) del Parlamento europeo.
Dura la reazione del gruppo dei Verdi, che in una nota hanno sollecitato il Consiglio a non approvare la proroga proposta dalla Commissione e a vietare invece l’uso del glifosato all’interno dell’Ue. “Cinque anni fa eravamo molto vicini a vietare il glifosato in Europa, con milioni di cittadini europei che lo chiedevano. Tuttavia, con una votazione molto serrata in seno al Consiglio dei ministri, l’utilizzo è stato approvato per altri cinque anni”, ha dichiarato l’eurodeputata Tilly Metz, membro della commissione Agricoltura e sviluppo rurale (Agri). “Non abbiamo bisogno del glifosato per l’agricoltura produttiva, né per il controllo delle infestanti”, ha sottolineato. A farne l’eco anche l’eurodeputato Bas Eickhout, per il quale l’autorizzazione rappresenta un altro chiodo sulla bara per il Green Deal. “Sarebbe una follia dare un assegno in bianco alle grandi multinazionali per altri 10 anni per guadagnare miliardi vendendo un pesticida per il quale esistono ancora grandi lacune nella conoscenza degli effetti sulla nostra salute, e allo stesso tempo comporta grandi rischi per la biodiversità europea”, commenta.