Bruxelles – L’ex-premier italiano e oggi relatore per uno dei rapporti più decisivi per il futuro dell’Ue Enrico Letta ha un “sogno”: vedere il Mercato unico “completato”. Le parole sono le sue, così come riferite agli eurodeputati della commissione per il Mercato interno e la protezione dei consumatori (Imco) nel primo confronto sulle priorità della relazione, andato in scena questa mattina (19 settembre) all’Eurocamera: “Anche se è un sogno, è comunque un processo in itinere, le indicazioni saranno volte a rafforzare il Mercato unico“.
Dopo aver ricevuto il mandato dal Consiglio e dalla Commissione, Letta ha voluto dare un chiaro segnale di “centralità del Parlamento dentro questo dibattito, insieme alle parti sociali e alle capitali”. Come spiegato a Eunews a margine dell’intervento, quello di oggi alle commissioni Imco ed Empl (per l’Occupazione e gli affari sociali) “è un’occasione per ascoltare gli europarlamentari” nella prima fase del lavoro che durerà fino a fine anno: “La fase di ascolto servirà a capire quali sono le priorità e quali saranno i punti-chiave di un’idea di rilancio del Mercato unico, finalizzata a dare più forza alla sovranità europea”, prima di ritornare all’Eurocamera alla fine dell’anno, “quando il rapporto sarà a metà strada”. Dopodiché “a gennaio e febbraio cercherò di stilarlo e di presentarlo al Consiglio Europeo a marzo, come richiesto per le conclusioni”, ha precisato Letta. Ma come presupposto deve essere ben chiaro che “in questa veste io non rappresento né un partito politico, né un Paese né un interesse specifico, l’obiettivo è quello di redigere una relazione totalmente indipendente”.
A proposito del lavoro da fare sul futuro del Mercato unico, il responsabile per la relazione di alto livello ha voluto ricordare che “occorre considerare molte questioni dal 2010 a oggi“, ovvero tutte quelle che hanno modellato l’Unione dall’ultimo rapporto a firma Mario Monti. L’ex-premier italiano si iscrive in una lunga tradizione ‘italiana’ iniziata negli anni Ottanta, con tre rapporti sul Mercato unico su quattro (Cecchini, Padoa-Schioppa e infine Monti, dopo la relazione Delors). “Per me è un onore essere stato investito di questo compito”, che considererà in primo luogo la Brexit: “È stato un tema principalmente legato al Mercato unico, anche per il lavoro di rafforzamento della resilienza fatto da Michel Barnier“, l’allora negoziatore per l’Ue. E poi ci sono la pandemia Covid-19 e l’aggressione russa all’Ucraina, “che lo minacciano e lo mettono in discussione, o comunque ne modificano le caratteristiche”, ha ricordato Letta, senza dimenticare “l’evoluzione dell’economia globale, il ruolo della Cina e l’Inflation Reduction Act statunitense con i suoi intenti protezionistici”.
Inevitabile un riferimento all’altro italiano – ed ex-premier – che nei prossimi mesi lavorerà sul futuro dell’Unione Europea, più nello specifico sulla competitività: “C’è voglia di coordinarsi con il lavoro sul versante più generale che farà il presidente Draghi“, ha confermato Letta a Eunews, riferendosi all’incarico ricevuto dall’ex-presidente della Banca Centrale Europea (Bce) direttamente dalle mani della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell’Unione di mercoledì scorso (13 settembre).
A questo proposito, il presidente dell’Istituto Jacques Delors ha anticipato che “per me è cruciale il lavoro sulle piccole e medie imprese, prendo quello che ha detto von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione e lo faccio completamente mio”. E qui si innesta il confronto sulle tematiche della relazione attesa per marzo 2024: “Dovrebbe concentrarsi sulla transizione digitale e verde, sulla nuova missione per la sovranità europea, sulle politiche di competitività, sulla dimensione geostrategica del Mercato unico e sull’allargamento dell’Unione”. Ci sono poi anche “la questione finanziaria per il completamento del Mercato dei capitali, l’Unione bancaria e il tema dell’Europa sociale”, ma anche l’obiettivo di rendere il Mercato unico “più accessibile a cittadini e imprese europee“. Dai cambiamenti climatici all’intelligenza artificiale, dal Next Generation Eu alle “regioni frontaliere, “perché con l’allargamento si aprono nuove opportunità ma possono crescere anche i problemi”.