Bruxelles – Dopo quasi un mese di stallo la Lettonia ha una nuova prima ministra e una nuova coalizione di governo. Evika Siliņa, avvocata ed ex-ministra del Welfare, ha ricevuto oggi pomeriggio (15 settembre) il via libera della Saeima (il Parlamento unicamerale lettone) per insediarsi con la nuova squadra di ministri, succedendo al premier dimissionario – e compagno di partito – Krišjānis Kariņš. “Credo nella Lettonia e nel potenziale del nostro popolo”, è stato il primo messaggio della nuova capa del governo dopo il voto che ha sbloccato la situazione politica nel Paese baltico.
Nel Parlamento che conta 100 seggi, il governo Siliņa è stato supportato da 53 voti a favore, 39 contrari e 8 astenuti e sarà composto ancora da una coalizione di tre partiti, ma con una nuova conformazione attorno al perno di Nuova Unità (Jv): fuori i nazional-conservatori di Alleanza Nazionale (Na) e i centristi regionalisti di Lista Unita (As), dentro l’Unione dei Verdi e degli Agricoltori (Zzs) e i socialdemocratici Progressisti (P). “È tempo di opere concrete”, ha messo in chiaro la premier liberal-conservatrice, annunciando per la prossima settimana misure per “compensare l’aumento sproporzionato delle bollette elettriche, inizieremo subito a lavorare sul bilancio dello Stato per il 2024”. La nuova coalizione di governo controllerà 52 seggi alla Saeima (26 i liberal-conservatori, 16 i verdi e agricoltori, 10 i progressisti) e all’interno della squadra dei ministri è rimasto l’ex-premier Kariņš come responsabile per gli Affari esteri.
Immediate le congratulazioni dai vertici delle istituzioni comunitarie. “Accolgo con favore la sua profonda convinzione europea e il suo forte sostegno all’Ucraina“, è il commento della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Non vedo l’ora di lavorare con lei, per la Lettonia e per l’Europa”. Sulla stessa linea la numero uno dell’Eurocamera, Roberta Metsola – “In un momento di cambiamento del panorama geopolitico, l’Europa conta sulla Lettonia per continuare a essere un simbolo di forza” – che non ha dimenticato di ringraziare il predecessore Kariņš “per la sua leadership e il suo forte sostegno all’Ucraina”. Parole simili a quelle del presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel: “So che possiamo contare sulla voce forte della Lettonia per affrontare le sfide che ci attendono”, ha sottolineato in un post su X, prima di rivolgere un messaggio di gratitudine all’ex-premier “per il suo prezioso contributo nel corso degli anni”.
La crisi di governo in Lettonia
In Lettonia la crisi di governo si era aperta lo scorso 14 agosto, quando l’allora primo ministro Kariņš aveva annunciato la volontà di fare un passo indietro a causa di una serie di dissidi all’interno della coalizione di governo di centro-destra a tre, causati dal tentativo di rimpasto di governo per far entrare in maggioranza proprio i due partiti che da oggi governeranno con Nuova Unità. Tre giorni più tardi sono arrivate le dimissioni ufficiali nelle mani del presidente della Repubblica, Edgars Rinkēvičs.
Fatale per il leader del partito liberal-conservatore e premier riconfermato alle elezioni dell’ottobre dello scorso anno è stato il tentativo di allargare la maggioranza di governo agli altri due partiti in ascesa alla stessa tornata elettorale. Kariņš però non è riuscito a convincere i due ex-partner di governo di centro-destra a procedere con un rimpasto della squadra di ministri rimanendo lui stesso primo ministro. I nazional-conservatori e i centristi regionalisti hanno sollevato rimostranze costituzionali proprio sulla permanenza di Kariņš a capo del governo della Lettonia a seguito del rimpasto. Dopo l’annuncio di presentazione della lettera di dimissioni al presidente della Repubblica, il capo del governo ad interim aveva invitato il suo partito – che controlla più di un quarto della Saeima – a nominare un nuovo candidato primo ministro della Lettonia. Nuova Unità ha così scelto l’ex-ministra del Welfare: “È una politica della nuova generazione con una vasta esperienza nella pubblica amministrazione“, era stata l’indicazione dello stesso premier dimissionario, congratulandosi per la scelta del partito caduta su Siliņa.