Bruxelles – Il Mediterraneo centrale rimane la rotta più attiva verso l’Ue quest’anno, con quasi 114.300 rilevamenti di persone migranti segnalati dalle autorità nazionali nei primi otto mesi del 2023. Si tratta del totale più alto su questa rotta per questo periodo dal 2016.
“L’aumento della pressione migratoria su questa rotta potrebbe persistere nei prossimi mesi”, afferma Frontex, con i trafficanti di persone che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali.
Gli arrivi sulla maggior parte delle altre rotte migratorie (tranne le poche migliaia che vanno verso le Isole Canarie) quest’anno hanno registrato un calo annuale, che va dal 5 per cento sulla rotta dell’Africa occidentale al 19 per cento sulla rotta dei Balcani occidentali.
Purtroppo, le traversate in mare rimangono estremamente pericolose. Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim), quest’anno nel Mediterraneo sono scomparse più di 2.325 persone, la maggior parte delle quali sulla rotta del Mediterraneo centrale.
Nel periodo gennaio-agosto, la rotta dei Balcani occidentali, la seconda rotta più attiva con più di 70.550 rilevamenti, ha registrato un calo del 19 per cento, in gran parte dovuto a politiche più severe in materia di visti.
Il numero di attraversamenti irregolari nel Canale della Manica verso il Regno Unito nel mese di agosto ha sfiorato i 9.000, portando il totale dei primi otto mesi del 2023 a 36.250, ovvero il 13 per cento in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.