Bruxelles – L’estate dei devastanti disastri naturali causati dai sempre più evidenti cambiamenti climatici è tornata a colpire la Grecia. Dopo le due ondate di incendi – che hanno reso necessaria per due volte in un mese l’attivazione del Meccanismo di protezione civile dell’Ue – sono le alluvioni a mettere in ginocchio le regioni centrali e occidentali del Paese, in particolare la Tessaglia. La portata della devastazione di terreni, infrastrutture, edifici e raccolti è tale che Atene ha già chiesto a Bruxelles di mettere a disposizione il “massimo supporto finanziario” possibile, e di questo discuteranno domani (12 settembre) a Strasburgo la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il primo ministro della Grecia, Kyriakos Mitsotakis.
Come riportato da Bloomberg, il premier greco ha inviato ieri (10 settembre) una lettera alla numero uno dell’esecutivo comunitario per mettere nero su bianco la richiesta di ricevere assistenza finanziaria dall’Unione per fare fronte a danni economici stimati sui 2,5 miliardi di euro nella pianura della Tessaglia, in particolare nell’area di Larissa (già luogo di un disastro, quello ferroviario dello scorso 28 febbraio). L’area alluvionata ha superato i 72 mila ettari dopo lo straripamento del fiume Pinios e, come confermato dalle rilevazioni satellitari di Copernicus, la regione “continua ad essere pesantemente colpita dalle inondazioni” con già 15 vittime accertate. Dal 5 settembre è attivo il monitoraggio satellitare Copernicus, dopo la richiesta ricevuta da Bruxelles sia dalla Grecia sia dalla Bulgaria: “Stiamo fornendo immagini satellitari per permettere alle autorità di delineare l’area colpita dalle alluvioni”, ha confermato il portavoce della Commissione Ue responsabile per la Gestione delle crisi, Balazs Ujvari. L’Ue è pronta a un “ulteriore supporto in caso di necessità, anche attraverso il Meccanismo di protezione civile dell’Ue“, ha aggiunto il portavoce dell’esecutivo comunitario, precisando però che “per il momento” non è arrivata nessuna richiesta di attivazione da Atene.
“L’Europa deve essere al fianco del nostro Paese, chiediamo all’Europa di essere all’altezza della situazione“, ha dichiarato alla stampa greca il premier Mitsotakis prima di partire alla volta di Strasburgo, dove incontrerà la presidente von der Leyen a margine della sessione plenaria del Parlamento Europeo. La portavoce dell’esecutivo comunitario, Dana Spinant, ha confermato alla stampa che i due leader discuteranno del supporto che può arrivare da Bruxelles attraverso diversi strumenti. In primis i fondi del Next Generation Eu non ancora stanziati, che possono essere programmati come prestiti per finanziare un piano aggiuntivo dedicato alla ricostruzione e all’adattamento al clima. Ci sono poi i fondi di Coesione che possono essere riprogrammati per alleviare gli effetti delle inondazioni a livello regionale. E infine c’è il pesce grosso, quello su cui con tutta probabilità Mitsotakis si concentrerà di più: il Fondo di solidarietà per l’intervento di ricostruzione e ripresa immediata dalle conseguenze del nuovo disastro naturale.
“Sono sicuro che la Commissione cercherà di aiutare la Grecia attraverso questo Fondo – ma non soltanto attraverso questo Fondo – per affrontare la nuova crisi”, ha confermato alla stampa di Bruxelles il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, presentando le previsioni economiche d’estate: “È stato un anno con molti disastri naturali, i fondi per quest’anno sono limitati, mentre per l’anno prossimo saranno disponibili in modo sostanziale”. Quanto accaduto sul continente europeo “non fa altro che confermare la crisi climatica che stiamo vivendo” e che “dobbiamo affrontare questa questione con sempre più risorse e includendole nei nostri modelli di previsione economica“, ha messo in chiaro Gentiloni, ricordando che “questi eventi impattano sui costi per la ricostruzione, ma hanno anche un impatto indiretto sull’economia dei territori”. Nonostante siano già previsti fondi appositi e un meccanismo di risposta “ben funzionante”, l’aumento dell’incidenza dei disastri “è qualcosa che dobbiamo affrontare”, ha concluso Gentiloni: “Se il cambiamento climatico è un rischio macroeconomico potenziale, l’economia Ue deve prenderlo seriamente“.
La Grecia punta al Fondo di solidarietà europeo
Dopo l’Italia e la Slovenia, anche la Grecia punta ad accedere ai finanziamenti che possono essere stanziati da Bruxelles attraverso il Fondo di solidarietà. Si tratta di un dispositivo fuori bilancio che permette di mobilitare fino a 500 milioni di euro all’anno – oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente – per coprire parte dei costi per la ricostruzione. Gli Stati membri colpiti da disastri naturali possono richiederne l’attivazione alla Commissione entro 12 settimane dalla data dei primi danni rilevati, allegando alla domanda una stima dei danni. Questo dispositivo ammette interventi d’emergenza come il “ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della sanità e dell’istruzione”. Nel quadro della revisione del bilancio pluriennale Ue, l’esecutivo comunitario ha anche proposto di aumentare gli stanziamenti per il Fondo di solidarietà europeo di 2,5 miliardi di euro “per affrontare i disastri a ripetizione”, dal momento in cui “i cambiamenti climatici sono destinati a rimanere e i fondi correlati a eventi meteorologici estremi devono sostenere gli sforzi di preparazione – e nel caso di ricostruzione – dei Paesi membri”.
Dal momento in cui i fondi del 2023 saranno quasi completamente assorbiti da tre disastri naturali in Italia, Romania (nel 2022) e Turchia (a febbraio 2023) – è previsto che rimarranno solo 42 milioni su 500 disponibili – per le alluvioni del 2023 si deve guardare al prossimo anno. Se non arriverà una proposta dalla Commissione Ue ai co-legislatori entro poche settimane, nel bilancio del 2024 del Fondo di solidarietà cadrà la richiesta dell’Italia per le alluvioni in Emilia-Romagna dello scorso maggio e quella della Slovenia per il peggior disastro naturale della sua storia, ovvero le inondazioni di inizio agosto. A queste potrebbe accodarsi anche la richiesta della Grecia, che dall’attivazione del Fondo nel 2002 ha ricevuto complessivamente circa 160 milioni di euro da Bruxelles. Quasi un terzo degli 8,2 miliardi di euro finora sborsati – circa 3 miliardi – sono stati invece destinati all’Italia, quasi il doppio della Germania seconda beneficiaria con 1,6 miliardi.