Bruxelles – Dopo la pausa estiva, riparte il lavoro della Commissione europea sugli acquisti congiunti di gas. Si aprirà giovedì 21 settembre il terzo round di acquisti congiunti di gas a livello europeo: a partire da quella data, le imprese europee potranno presentare le loro richieste per i volumi di aggregazione, mentre dal 3 ottobre i fornitori internazionali di gas potranno quindi presentare le loro offerte per la domanda aggregata. Per l’Unione europea si tratta della terza gara di acquisti in comune, dopo due cicli che si sono conclusi rispettivamente a metà maggio e a inizio luglio.
La Commissione europea punta a organizzare in tutto cinque round di acquisti congiunti fino alla fine dell’anno. Il primo ciclo di acquisti congiunti si è chiuso a metà maggio con offerte per oltre 13 miliardi di metri cubi di gas, a fronte di una domanda complessiva di 11,6 miliardi di metri cubi richieste dalle aziende dell’Unione europea. Bruxelles ha fatto sapere che la domanda e l’offerta sono state abbinate per circa 10,9 miliardi di metri cubi di gas, tra Stati membri Ue e Ucraina, Moldova e Balcani Occidentali che hanno aderito alla piattaforma per gli acquisti congiunti.
La seconda gara di acquisti congiunti si è chiusa lo scorso 10 luglio, con in tutto 25 fornitori internazionali (di cui, per privacy, Bruxelles non fa il nome) che hanno risposto alla gara con offerte per la fornitura di un volume totale di 15,19 miliardi di metri cubi di gas per rispondere alla domanda europea aggregata di 15,92 miliardi di metri cubi di gas. I destinatari della gran parte degli acquisti congiunti finora sono stati Paesi Bassi, Francia, Italia, Bulgaria e Germania. L’idea della Commissione europea è quella di attrarre fornitori su base regolare, indicativamente ogni due mesi (giugno, agosto, ottobre e dicembre) fino alla fine del 2023, consentendo a tutte le imprese di volta in volta di contrattare il gas per i successivi 12 mesi.
Il regolamento Ue sugli acquisti congiunti prevede l’obbligo di aggregazione del 15 per cento degli obiettivi annuali di stoccaggio del gas, in vista della prossima stagione di riempimento degli stoccaggi per l’inverno: i Paesi membri Ue hanno l’obbligo di riempire le riserve sotterranee di gas al 90 per cento della capacità entro il primo novembre 2023. La piattaforma è stata lanciata il 7 aprile 2022, ma il meccanismo per gli acquisti di gas ha impiegato quasi un anno a ingranare.
Anche grazie agli acquisti congiunti, la media europea del livello di riempimento degli stoccaggi di gas ha già raggiunto (con due mesi di anticipo) l’obiettivo del 90 per cento stabilito lo scorso anno dalle istituzioni comunitarie entro il primo novembre. La Commissione europea sta valutando di rendere lo strumento degli acquisti congiunti strutturale nella politica energetica dell’Ue, estendendolo anche alle forniture di gas rinnovabili, materie prime critiche e idrogeno. A ottobre sarà pubblicato il primo resoconto sui risultati di questi primi mesi di esercizio degli acquisti congiunti, per capire anche come procedere nei prossimi passi e come portare avanti il lavoro fino alla fine dell’anno.
Nel frattempo, la Commissione europea lavora per rendere strutturale e permanente il meccanismo per gli acquisti congiunti di gas ed estenderlo anche ai gas rinnovabili, come il biogas e il biometano, e l’idrogeno. La proposta della Commissione europea è stata trasmessa al Parlamento europeo e Consiglio, i due co-legislatori europei, che stanno attualmente negoziando a livello interistituzionale sul suo pacchetto legislativo presentato a dicembre 2021 per decarbonizzare il mercato del gas e dell’idrogeno. Il documento informale di lavoro propone i dettagli di come l’aggregazione comune a livello europeo della domanda di gas e idrogeno dovrebbe diventare parte del pacchetto legislativo come un elemento strutturale.