Bruxelles – Una tessera europea per armonizzare il riconoscimento della disabilità nei 27 Paesi membri. Perché circa un quinto dei cittadini europei – gli 87 milioni di persone portatrici di qualche forma di disabilità- non godono attualmente di un reale accesso al diritto al libero movimento nell’Unione. Oggi (6 settembre) la Commissione Ue ha presentato una proposta legislativa che garantisca condizioni e trattamenti preferenziali alle persone con disabilità su tutto il territorio europeo.
“I diritti dei portatori di disabilità non devono più fermarsi ai confini nazionali”, ha dichiarato la la vicepresidente dell’esecutivo Ue responsabile per i Valori e la Trasparenza, Vera Jourová. La proposta non mette mano ai parametri con cui ogni Stato membro concede le proprie tessere nazionali (che rimane competenza esclusiva di ciascun Paese), ma vuole assicurare che, nel momento in cui una persona è ritenuta disabile nel proprio Paese d’origine, questa possa beneficiare di trattamenti e agevolazioni riservate alle persone con disabilità secondo le legislazioni degli altri Stati del blocco.
Oggi troppo spesso capita che lo status di invalidità non venga riconosciuto all’estero, con la conseguenza che le persone non possono accedere a condizioni speciali e trattamenti preferenziali nei servizi pubblici e privati e non usufruiscono di tariffe ridotte o dell’assistenza personale durante il soggiorno in altri Stati membri. È quanto è emerso dalla consultazione pubblica che la Commissione europea ha lanciato da febbraio a maggio 2023, in cui il 70 per cento degli intervistati ha affermato che il mancato riconoscimento reciproco dello status di disabilità nell’Ue “comporta un trattamento diverso per le persone con disabilità non residenti“.
Come ammesso dalla commissaria Ue per l’Uguaglianza, Helena Dalli, l’esecutivo comunitario lavora alla proposta “da parecchio tempo”: dal 2016 al 2018 l’allora Commissione Juncker aveva lanciato un progetto pilota in otto Paesi membri (Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Italia, Malta, Romania e Slovenia). Un progetto “riuscito”, sulla base del quale è stata costruita la proposta presentata oggi.
Una proposta che tiene conto anche del fatto che per chi convive con la disabilità “il trasporto in auto privata rimane spesso la migliore o l’unica possibilità di viaggio e di muoversi in autonomia”. Oltre alla tessera d’invalidità europea, è prevista infatti l’introduzione di un formato comune vincolante per la tessera europea per il parcheggio, che sostituirà i contrassegni di parcheggio nazionali per le persone con disabilità e dovrà essere riconosciuta in tutti i Paesi membri.
La vicepresidente Jourová si è detta convinta che il testo verrà approvato presto dal Consiglio dell’Ue e dall’Eurocamera. Una volta adottato, gli Stati membri avranno 18 mesi per adattare le leggi nazionali alla nuova direttiva europea.