Bruxelles – Da un lato, fissare a livello globale un prezzo sul carbonio. Dall’altro, introdurre obiettivi vincolanti a livello globale sui target rinnovabili ed efficienza. E’ dal vertice africano sul clima in corso a Nairobi, in Kenya, che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dettato l’agenda su quali saranno le priorità della Commissione europea alla prossima Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite, che si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre da Dubai.
Il Vertice africano è l’incontro che spiana la strada alla prossima Cop28 e ormai diventa sempre più chiaro quali saranno le priorità a cui lavorerà la diplomazia climatica dell’Unione europea in quella sede. Innanzitutto, fissare a livello globale un prezzo alle emissioni di carbonio. E’ “uno degli strumenti più efficienti ed efficaci nelle nostre mani”. Nel suo intervento di questa mattina, von der Leyen ha incalzato gli altri partner a lavorare “insieme e portiamo alla COP28 una proposta per la determinazione del prezzo globale del carbonio”.
Climate action can be one of the main drivers of Africa’s growth.
For this, Africa needs massive investment.
Europe wants to be your partner in closing this investment gap, with #GlobalGateway ↓ https://t.co/DV13YVotXZ
— Ursula von der Leyen (@vonderleyen) September 5, 2023
I ricavi, secondo la leader dell’Esecutivo comunitario, possono sostenere la transizione pulita nei Paesi in via di sviluppo, quindi l’idea sarebbe quella di destinare le entrate ai finanziamenti per il clima. L’Unione europea ha introdotto nel 2005 il sistema di scambio quote di emissioni, il mercato del carbonio Ets, con cui secondo i dati snocciolati da von der Leyen un paio di mesi fa avrebbe ottenuto ricavi per 142 miliardi di euro e allo stesso tempo le emissioni sono state ridotte del 35 per cento. Bruxelles è convinta che fissare un prezzo al carbonio sia uno degli strumenti più efficaci per tagliare le emissioni in modo da obbligare chi inquina a pagare una tassa.
Il ‘Fit for 55’ prevede un altro strumento che Bruxelles considera di ‘diplomazia climatica’ per alzare le ambizioni globali sul clima: il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, ovvero l’idea di obbligare gli importatori ad acquistare certificati di CO₂, come fanno le industrie europee nel sistema europeo del carbonio, e portare a eliminare definitivamente tutte le quote gratuite che ancora vengono rilasciate per non svantaggiare troppo le imprese europee dalla concorrenza internazionale. Questo è il lavoro che l’Ue porta avanti dall’interno, ma è consapevole che rappresenta solo una minima percentuale delle emissioni di gas serra nel mondo (circa l’8 per cento) dunque è necessario coinvolgere i grandi emettitori del pianeta.
L’altra grande ambizione a cui punta Bruxelles alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima è quella di introdurre a livello globale dei nuovi target sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica. “Dobbiamo accelerare la transizione energetica globale e questo significa che dobbiamo triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica entro il 2030″, ha dichiarato von der Leyen, precisando che l’Unione europea “siamo a favore di stabilire obiettivi globali per la transizione energetica da raggiungere collettivamente”. Gli obiettivi globali, a detta di von der Leyen, “forniranno un punto di riferimento per monitorare i progressi e attirare ancora più investimenti privati.Spero che l’Africa e l’Europa uniscano le forze per raggiungere un accordo globale alla COP28”, ha concluso.
La partecipazione di von der Leyen al vertice di Nairobi è soprattutto un modo per l’Unione europea di approfittare dell’assenza dei leader cinese e russo, Xi Jinping e Vladimir Putin, per rinsaldare le relazioni con il cosiddetto Sud del mondo, dimostrando di essere intenzionata a investire in Africa. “Sono qui per portare l’offerta dell’Europa di essere un vostro alleato alla COP28 e di lavorare insieme su tutte le questioni all’ordine del giorno. Perché, per quanto diversi possano sembrare i nostri due continenti, condividiamo gli stessi interessi quando si tratta di azione per il clima”, ha assicurato von der Leyen. La leader tedesca ha posto l’accento sulla necessità di attrarre maggiori investimenti privati in Africa. “Sappiamo che le economie emergenti possono incontrare ostacoli nell’accesso ai mercati dei capitali. Ma possiamo cambiarlo insieme. L’Europa ha il mercato dei green bond più grande e avanzato del mondo. Siamo pronti a condividere la nostra esperienza con i vostri team su come sviluppare i vostri mercati dei green bond”, ha detto. Ha infine precisato che con la Banca europea per gli investimenti, l’Ue sta stanziando un miliardo di euro per ridurre i rischi degli investimenti privati nei mercati emergenti. Questo potrebbe contribuire ad attirare fino a 20 miliardi di euro in investimenti sostenibili.