Bruxelles – Dopo il rallentamento del commercio agroalimentare dell’Ue registrato nel mese di aprile, timidi segnali di miglioramento arrivano dalle performance del mese di maggio. Crescono le importazioni ma aumentano ancora di più le esportazioni: riprende così ossigeno la bilancia commerciale agro-alimentare dell’Unione, che fa segnare un +2 per cento su base mensile, raggiungendo i 5,2 miliardi di euro.
Secondo l’ultimo rapporto mensile pubblicato dalla Commissione europea, le esportazioni agroalimentari dell’Ue sono aumentate dell’8 per cento su base mensile nel maggio 2023, raggiungendo i 19,4 miliardi di euro, lo stesso importo di maggio 2022. Nei primi 5 mesi dell’anno sono state complessivamente pari a 95,7 miliardi di euro, in aumento dell’8 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022. Le tre principali destinazioni delle esportazioni agroalimentari dell’Ue tra gennaio e maggio sono state Regno Unito, Stati Uniti e Cina.
Anche le importazioni dell’Ue sono aumentate a maggio e sono state pari a 14,3 miliardi di euro, con un aumento del 10 per cento su base mensile. Sono rimasti dell’8 per cento al di sotto del livello di maggio 2022, poiché i valori unitari delle importazioni agroalimentari sono diminuiti nel corso dell’anno. Dall’inizio del 2023, le importazioni totali sono rimaste del 3 per cento superiori rispetto allo stesso periodo del 2022. I primi tre Paesi di origine dell’import agroalimentare dell’Ue tra gennaio e maggio sono stati Brasile, Regno Unito e Ucraina.
Letti in una prospettiva annuale, i 5,2 miliardi di surplus dell’agri-food europeo fanno ben sperare: nel 2022, i rincari generalizzati dovuti alla guerra in Ucraina e a fenomeni meteorologici estremi avevano bruciato 10 miliardi dalla bilancia commerciale del blocco dei 27. L’anno scorso, le importazioni dell’Ue erano aumentate di 41,6 miliardi, a fronte di un incremento di 31,7 miliardi dell’export.