Bruxelles – Normalizzare il transito agricolo e le esportazioni dell’Ucraina, ripristinandoli completamente dal 15 settembre. L’incontro di oggi (22 agosto) ad Atene con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è stato per il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, l’occasione per ribadire a Bruxelles che le misure restrittive all’export agroalimentare ucraino non dovranno essere rinnovate oltre il 15 settembre, quando scadranno definitivamente. “L’ho ringraziata dei suoi sforzi per normalizzare le esportazioni e il transito agricolo dell’Ucraina. È importante ripristinarli completamente dal 15 settembre”, ha riferito Zelensky sul suo canale X.
I met with @VonderLeyen to thank her for her efforts to normalize Ukraine’s agricultural exports and transit. It is important to fully restore them since September 15th.
We expect a positive assessment of Ukraine’s progress in the October Enlargement Package and a consequent… pic.twitter.com/knrtyO0dbQ
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) August 22, 2023
Denunciando strozzature logistiche nell’esportare quantitativi di grano e cereali eccessivi, Polonia, Ungheria, Bulgaria, Slovacchia e Romania hanno chiesto e ottenuto da Bruxelles una serie di restrizioni su alcuni prodotti agroalimentari importati da Kiev. Al momento, grano, mais, colza e semi di girasole originari dell’Ucraina possono essere importati in qualsiasi Paese dell’Ue e continuano ad essere immessi in tutti gli Stati membri dell’Unione europea fatta eccezione per questi cinque Stati membri in prima linea alle frontiere con l’Ucraina. I prodotti possono continuare a circolare o transitare attraverso questi cinque Stati membri mediante una procedura di transito doganale comune o recarsi in un paese o territorio al di fuori dell’Ue.
Nel suo bilaterale con von der Leyen – avuto a margine della cena ospitata ad Atene dalla Grecia per discutere delle prospettive di allargamento dell’Unione – Zelensky ha chiarito che il transito dovrebbe essere ripristinato regolarmente. All’ultimo Consiglio Ue Agricoltura e Pesca del 25 luglio, i cinque Paesi in questione hanno avanzato a Bruxelles la richiesta di prorogare le misure anche oltre settembre. Per il momento la Commissione europea ha rimandato a settembre la valutazione sulla richiesta dei cinque Paesi di frontiera, per tenere conto delle circostanze e se saranno confermate le stime di un aumento del raccolto di grano ucraino pari a 13 milioni di tonnellate.
Oltre al blocco delle importazioni, Bruxelles ha finora varato anche due pacchetti di sostegno finanziario del valore di oltre 150 milioni di euro dalla riserva agricola per il 2023 che sarà destinato agli agricoltori che producono cereali e semi oleosi in questi cinque Stati membri ‘in prima linea’ con l’Ucraina. Con l’inizio della guerra di Russia in Ucraina e le difficoltà a esportare i prodotti agricoli dalle zone interessate dai bombardamenti, Bruxelles ha deciso di sospendere i dazi doganali su tutti i prodotti agricoli importati dall’Ucraina e ha promosso l’iniziativa delle Nazioni Unite per sbloccare l’export sul Mar Nero, dopo che Mosca ha bloccato alcuni dei principali porti (e snodi commerciali) mettendo a rischio la sicurezza alimentare globale. Nei mesi scorsi grandi quantità di grano ucraino e altri cereali sono finite nei Paesi confinanti dell’Europa centrale, a volte rimanendo bloccate lì a causa di colli di bottiglia logistici. L’accumulo di grano e cereali nei silos ha avuto per mesi ripercussioni sulle vendite per gli agricoltori locali, con una svalutazione del prezzo dei beni agricoli, portando a proteste nei Paesi confinanti.