Bruxelles – Le misure del governo per tetti ai prezzi dei biglietti aerei verso Sicilia e Sardegna finiscono sotto i riflettori di Bruxelles. La Commissione europea vuole vederci chiaro e attende dall’Italia “informazioni più dettagliate” sul provvedimento varato da palazzo Chigi, fa sapere Adalbert Jahnz, portavoce responsabile per i trasporti. L’esecutivo comunitario teme che possano esserci violazioni delle regole di concorrenza, e proprio per questo “ha contattato le autorità nazionali” da attende una risposta tempestiva e quanto più completa.
Per il momento si prende tempo, e si evita di entrare nel merito di una questione tutta da esaminare. Di fronte alle critiche di Ryanair la Commissione si attiva, per le verifiche del caso. In quanto guardiano dei trattati, il collegio dei commissari non può non intervenire. Nulla è deciso, e prevale la presunzione di innocenza. Anche se, ricorda il portavoce dell’esecutivo comunitario, in linea di principio generale tutto ciò che prezzi e tariffe è lasciato al libero mercato.
“La Commissione sostiene misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili in linea con le norme del mercato interno dell’Unione europea”, spiega Jahnz. Si vuole dunque verificare la compatibilità del decreto uscito da palazzo Chigi. C’è anche la possibilità che non vi sia alcuna infrazione. “In caso di rotte non operate a sufficienza l’Ue permette obblighi pubblici di regolamentazione dei prezzi”, ricorda il portavoce. Casi limite che fanno scattare eccezioni e deroghe alle normative comunitarie, che in genere riguardano regioni ultra-periferiche o mal collegate. Non è chiaro quanto le isole maggiori, Sicilia e Sardegna, possano ricadere in questa casistica. Ed è proprio questo che a Bruxelles si vuole analizzare con attenzione.