Bruxelles – La firma era nell’aria da settimane, dopo il memorandum d’intesa Ue-Tunisia siglato lo scorso 16 luglio a Tunisi. “Questa settimana è stato compiuto un passo fondamentale per l’interconnettore Elmed, è stato firmato l’accordo di sovvenzione Connecting Europe Facility con i beneficiari Terna e Steg”, ha reso noto la Commissione Europea dopo il via libera arrivato martedì (8 agosto). Un progetto di infrastruttura energetica che sarà costruito grazie a una sovvenzione da 307 milioni di euro in fondi comunitari – la più consistente all’interno di un pacchetto complessivo da 602 milioni per otto infrastrutture transfrontaliere – e che per il governo italiano rappresenta un primo passo per rendere il Paese l’hub energetico europeo per il Mediterraneo.
Come confermato anche dalla commissaria per l’Energia, Kadri Simson, la sovvenzione Ue “apre la strada alla costruzione della prima interconnessione elettrica sottomarina ad alta tensione tra Sicilia e Tunisia”. Il primo passo fondamentale per la messa a terra del progetto Elmed è stato compiuto proprio con l’intesa sul finanziamento firmata tra Terna (società che gestisce la rete elettrica di trasmissione italiana), Steg (società tunisina dell’elettricità e del gas) ed esecutivo comunitario, che rappresenta quasi la metà degli investimenti necessari per la costruzione dell’opera da 850 milioni di euro. Ai fondi comunitari si sommano poi i 268 milioni di dollari recentemente destinati dalla Banca Mondiale alla Tunisia per la realizzazione della stazione di conversione per i rinforzi interni di rete funzionali all’esercizio dell’interconnessione.
“Questo nuovo collegamento tra Italia e Tunisia aumenterà la sicurezza e la sostenibilità dell’approvvigionamento elettrico in Europa e consentirà una migliore integrazione delle energie rinnovabili e la sostituzione della generazione termica a gas”, è quanto si legge nella descrizione del progetto Elmed fornita dalla Commissione al momento dell’intesa tra i Ventisette nel dicembre dello scorso anno sul pacchetto di sovvenzioni Connecting Europe Facility per le reti transeuropee dell’energia. L’interconnettore si snoderà tra la stazione elettrica di Partanna (in provincia di Trapani) e quella di Mlaabi, nella penisola tunisina di Capo Bon, per una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri. Sarà costituito prevalentemente di un cavo sottomarino, con una potenza di 600 megawatt e una profondità massima di circa 800 metri nel Canale di Sicilia.
Oltre Elmed, gli altri progetti transfrontalieri Ue
Il progetto Elmed tra Italia e Tunisia costituisce la quota più consistente di sovvenzioni Ue per le infrastrutture energetiche concordate dai Paesi membri Ue il 7 dicembre 2022 su proposta della Commissione Europea. “L’aumento dell’interconnessione transfrontaliera delle infrastrutture energetiche è un fattore chiave per il Green Deal Europeo, in quanto facilita l’integrazione di più energia rinnovabile nella rete”, in particolare reti elettriche intelligenti, reti di CO2, stoccaggio sotterraneo del gas e terminali Gnl offshore. Il progetto trasfrontaliero di rete elettrica intelligente GreenSwitch (Austria, Croazia e Slovenia) riceverà 73,1 milioni di euro per consentire l’integrazione di un numero crescente di nuovi utenti (produzione di energia rinnovabile, pompe di calore, veicoli elettrici) e sfruttare le complementarietà tra i tre Paesi in termini di carichi stagionali. Alla centrale idroelettrica di Silvermines (Irlanda) saranno destinati 4,3 milioni per creare un sistema di pompaggio idroelettrico in un sito minerario storico.
Tra i progetti che contribuiranno alla sostituzione della fornitura di gas russo ci sono l’impianto di stoccaggio sotterraneo del gas di Bilciurești (Romania) – che con 38 milioni di euro potrà implementare i lavori di ampliamento e sostenere la riduzione della dipendenza dalle importazioni durante i picchi di consumo invernali – e il terminale di gas naturale liquefatto di Danzica (Polonia), destinatario di fondi per finanziare studi per la parte offshore. Altri tre progetti riguarderanno invece la cattura e lo stoccaggio della CO2 industriale, “a testimonianza dell’importanza degli investimenti nella decarbonizzazione per raggiungere la neutralità climatica nel 2050”. L’Antwerp@C CO2 Export Hub (Belgio) riceverà 144,6 milioni di euro per sviluppare le infrastrutture necessarie nel porto di Anversa, per consentire agli utenti industriali di trasportare, liquefare ed esportare la CO2 emessa verso siti di stoccaggio permanente, mentre il Ghent Carbon Hub (Belgio) ne riceverà 9,6 milioni per studi finalizzati allo sviluppo di un terminale di liquefazione della CO2 a Gand. Il D’Artagnan Dunkirk CO2 Hub (Francia) otterrà un finanziamento di 5,2 milioni di euro per studi riguardanti le infrastrutture nel porto di Dunkerque per raccogliere la CO2 da vari emettitori e liquefarla prima di esportarla in siti di stoccaggio permanente.