Bruxelles – Pnrr, dopo mesi di stallo l’Italia intravede i pagamenti di terza e quarta rata per il finanziamento del piano nazionale per la ripresa. La Commissione europea annuncia la “valutazione preliminare positiva” alle richieste del governo. I 54 traguardi e obiettivi legati alla concessione di 19 miliardi di euro (la terza rata), trovano il parere favorevole di Bruxelles. Che però non è definitivo. Il dossier passa ora al vaglio Comitato economico e finanziario, che ha quattro settimane di tempo per contestare o confermare il verdetto dell’esecutivo comunitario. In questo secondo scenario la Commissione Ue potrà adottare la decisione di pagamento vera e propria e sbloccare 18,5 miliardi di euro.
All’appello, rispetto alla richiesta originaria presentata a inizio anno, mancano 519,5 milioni in prestiti. Una differenza che si spiega con la decisione di modificare e di sostituire l’obiettivo relativo al numero di nuovi posti letto nelle case dello studente. Questa quota parte mancante non sarà però perduta, spiega la Commissione. “Sarà trasferita alla quarta rata una volta che il Consiglio avrà approvato la proposta di decisione di esecuzione del Consiglio”.
Perché contestualmente al via libera preliminare per la terza rata, Bruxelles ha adottato una valutazione positiva anche alla richiesta italiana di apportare modifiche mirate alle misure incluse nel piano per la ripresa ai fini della quarta richiesta di pagamento, che vale 16 miliardi di euro (più i 519,6 milioni legati alla terza tranche). “La nostra valutazione positiva delle modifiche mirate agli impegni per la quarta rata aprirà la strada all’Italia per presentare tale richiesta dopo la pausa estiva”, commenta il commissario per l’Economia, Paolo Gentiloni, soddisfatto per l’evoluzione della situazione. “Sono passi avanti importanti”, scandisce, non a caso.
Fin qui la strada dell’Italia si è fatta in salita. La dote finanziaria dell’Unione europea da 191,5 miliardi di euro tra sovvenzioni (68,9 miliardi) e prestiti (122,6 miliardi) riconosciuta al Paese, via Recovery Fund, ha incontrato ritardi. La terza rata resta è rimasta in sospeso da gennaio, e per la quarta si sono rese necessarie modifiche. Da Bruxelles la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, assicura massima disponibilità. “La Commissione resterà a fianco dell’Italia lungo tutto il percorso per garantire che il piano sia un successo italiano ed europeo”.
Esulta Giorgia Meloni. Quello di oggi, commenta la presidente del Consiglio, è “un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023, e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea”. “Grande soddisfazione” viene espressa anche dal ministro per gli Affari europei, Raffaele Fitto.
Fin qui i risultati portata a casa sono legati all’attività e all’eredità di Mario Draghi. E’ sotto il suo governo che l’Italia ha ricevuto i primi 21 miliardi di euro ad aprile 2022 e la seconda tranche, sempre da 21 miliardi, a settembre dello scorso anno. Ora il governo di centro-destra intravede il successo della propria azione, dopo mesi di stallo e trattative.
Da Valdis Dombrovskis l’invito implicito a continuare con l’attuazione dell’agenda politica. “La Commissione apprezza il lavoro svolto dalle autorità italiane, con le importanti riforme nei settori della concorrenza, della giustizia, dell’istruzione, della pubblica amministrazione e del fisco e con gli investimenti a sostegno della ricerca e della transizione digitale e verde nel Paese”.