Bruxelles – 144 obiettivi obiettivi rivisti sui 349 totali, ma soprattutto, l’esclusione dal Pnnr di misure per 15,89 miliardi di euro per dirottarle su altri fondi europeo come la coesione che non scadranno entro il 2026. La Cabina di Regia dedicata al piano italiano nazionale di ripresa e resilienza ha raggiunto ieri (27 luglio) un accordo sulla revisione del Pnrr, presentato in una conferenza stampa dal ministro agli Affari europei, la coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto dopo uno scambio con gli altri ministri e rappresentanti degli enti locali.
La necessità di modificare il piano era stata annunciata nei mesi scorsi anche a Bruxelles, non solo per la necessità di aggiungervi un capitolo dedicato a centrare gli obiettivi di RepowerEu (il piano europeo presentato a maggio di un anno fa per l’indipendenza energetica dai combustibili fossili russi) ma anche per rimuovere o dirottare, come ha precisato il ministro, progetti e misure che realisticamente non sarà possibile portare a termine entro la scadenza del 2026 del Pnrr. “I mutamenti avvenuti hanno fatto emergere criticità nella fase di attuazione del Pnrr e hanno reso indispensabile effettuare una ricognizione dei progetti per individuare modifiche e integrazioni necessarie per conseguire i traguardi e gli obiettivi entro il 30 giugno 2026”, ha puntualizzato Fitto in conferenza.
Più nel dettaglio, la proposta di Palazzo Chigi riguarda 9 misure per un totale di oltre 15,8 miliardi di euro, di cui la maggior parte relative a progetti che coinvolgono enti locali e comuni, che non hanno accolto con favore l’accordo. Nello specifico, tra le misure da eliminare dal nuovo Pnrr sono compresi interventi per la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni (per 6 miliardi di euro); investimenti per la rigenerazione urbana (3,3 miliardi di euro); piani urbani integrati; promozione degli impianti energetici innovativi (675 milioni), (2,49 miliardi), misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del dissesto idrogeologico (1,2 miliardi), l’utilizzo dell’idrogeno per la riqualificazione dell’ex Ilva di Taranto (per un miliardo), potenziamento dei servizi e infrastrutture sociali di comunità per le aree interne (724 milioni), valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (300 milioni), tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano (110 milioni) e promozione degli impianti energetici innovativi (675 milioni)
Presentata oggi, in cabina di regia, alla presenza anche dei rappresentanti della @regioni_it, @comuni_anci e @ProvinceItalia, la bozza di proposta per la revisione del #PNRR e del Capitolo #RepowerEU, che sarà successivamente sottoposta all'esame della Commissione #UE. pic.twitter.com/mwG0C9zVHf
— Raffaele Fitto (@RaffaeleFitto) July 27, 2023
La cabina di regia ha deciso di spostare i progetti di difficile realizzazione entro il 2026 su altri fondi, principalmente i fondi europei di coesione. Visti i problemi degli ultimi mesi tra Bruxelles e Roma sul Pnnr, la Commissione europea ha accolto “con favore l’accordo raggiunto nella cabina di regia italiana sul documento che delinea la revisione del piano italiano di recupero e resilienza (Pnrr), compreso il nuovo capitolo REPowerEU”, ha dichiarato a Eunews un portavoce della Commissione europea subito dopo la riunione della cabina di regia a Palazzo Chigi sulla revisione del Pnrr italiano. Assicurando di star “lavorando a stretto contatto con le autorità italiane e continuiamo le nostre costruttive discussioni tecniche sul piano rivisto. Siamo in attesa di ricevere la presentazione formale delle modifiche al piano entro la fine di agosto”, ha aggiunto.
Il 31 agosto è la scadenza fissata dalla Commissione europea ai governi per avanzare una proposta di modifica del Pnrr, con aggiunta (facoltativa) di un capitolo RepowerEu. “La proposta di revisione Pnrr va inquadrata anche alla luce del RepowerEu: si sono previste una serie di misure d’investimento e di riforme per raggiungere in maniera strutturale gli obiettivi di competitività, sicurezza ed autonomia energetica indicati dall’Europa”, ha aggiunto Fitto. A poco più di un mese dalla scadenza del 31 agosto per presentare la richiesta di modifica dei propri piani nazionali di ripresa e resilienza (Pnrr) aggiornati con un capitolo ‘REPowerEu’ per l’indipendenza energetica, appena poco più il 40 per cento degli Stati membri Ue ha consegnato le modifiche in mano alla Commissione europea, dodici su ventisette. La proposta presentata ieri da Fitto dovrebbe arrivare alle Camere i primi di agosto, per poi essere inviata a Bruxelles prima della fine del mese.