Bruxelles – È arrivato in tarda serata il primo verdetto sugli attentati di Bruxelles del 2016. Sei su dieci imputati sono stati ritenuti colpevoli di “omicidi in un contesto terroristico”. Si tratta di Oussama Atar (dato per morto in Siria), Mohamed Abrini, Osama Krayem, Salah Abdeslam (già condannato all’ergastolo per gli attentati di Parigi), Ali El Haddad Asufi e Bilal El Makhoukhi. Colpevoli della morte di 32 persone e del ferimento di almeno altre 300, nelle due esplosioni all’aeroporto di Zaventem e nella stazione della metropolitana di Maelbeek, a pochi passi dalle istituzioni europee.
Sono passati sette mesi dall’inizio del più grande processo della storia giudiziaria del Belgio, “un processo ad alta quota che porta giustizia alla giustizia”, l’ha definito il quotidiano belga Le Soir. Ma la vicenda non è ancora chiusa: come previsto dalla legge nazionale, le sentenze per i condannati saranno pronunciate solo in un secondo momento, dopo una nuova fase di argomentazione da parte della difesa. Passaggio che non avverrà prima della pausa estiva del mese di agosto.
In totale, otto sentenze di colpevolezza e due assoluzioni: Ibrahim Farisi e Smail Farisi sono stati ritenuti non colpevoli su tutta la linea, mentre Sofien Ayari e Hervé Bayingana Muhirwa, scagionati dall’accusa di aver preso parte agli attentati quel drammatico 22 marzo, dovranno comunque attendere la loro sentenza per aver partecipato ad “attività di un gruppo terroristico”.