Bruxelles – Sbloccare l’impasse in seno al Consiglio Ue sul taglio ai pesticidi, c’è l’impegno della presidenza di turno della Spagna alla guida dei lavori dell’Ue. Madrid intende “lavorare e fare progressi” sulla proposta di regolamento della Commissione europea sul taglio all’uso dei pesticidi, avanzata il 22 giugno di un anno fa insieme alla prima Legge Ue sulla natura, al centro delle cronache europee delle ultime settimane perché diventata bersaglio politico del gruppo più numero all’Eurocamera, il Partito popolare europeo (Ppe).
Alla luce della guerra di Russia in Ucraina e dei timori sulla sicurezza alimentare a livello globale, come sulla Legge per il ripristino della natura anche la proposta di ridurre l’uso dei pesticidi è stata rimessa in discussione da molti e i colloqui a livello ministeriale si erano in sostanza arenati sotto la presidenza della Svezia alla guida dell’Ue. Il tema sarà all’ordine del giorno domani (25 luglio) al Consiglio Ue Agricoltura e Pesca (Agrifish) che si terrà a Bruxelles e un alto funzionario ha riferito che giorni fa, alla riunione degli ambasciatori dei 27 Stati membri Ue al comitato dei rappresentanti permanenti presso l’Ue è emerso un blocco di Paesi favorevoli a riaprire le discussioni e a fare progressi.
“Abbiamo discusso di questo in preparazione al Consiglio e la conclusione è stata che c’è un numero significativo di stati membri che crede che si possano fare dei progressi su questa proposta di regolamento, sempre sulla base delle specificità nazionali”, ha riferito il funzionario, assicurando che “intendiamo lavorare” su questo dossier. La Commissione europea ha avanzato la proposta di regolamento a giugno 2022, come costola agricola del Green Deal, proponendo un obbligo vincolante di ridurre a livello europeo del 50 per cento l’uso e del rischio dei pesticidi chimici entro il 2030, stimando ogni anno in tutto il mondo circa 385 milioni di casi di avvelenamento da pesticidi non intenzionali, inclusi circa 11mila decessi. Tra il 2013 e il 2019, i pesticidi sono stati rilevati al di sopra della loro soglia di effetto tra il 13 e il 30 per cento di tutti i siti di monitoraggio delle acque superficiali dei fiumi e dei laghi europei.
Tra le altre cose, Bruxelles ha proposto anche il divieto di usare tutti i pesticidi nelle aree considerate sensibili, ovvero luoghi come le aree verdi urbane, i parchi o i giardini pubblici. A dicembre scorso e alla luce della guerra in Ucraina, gli Stati membri al Consiglio Ue hanno chiesto alla Commissione europea di presentare un ulteriore studio di valutazione sull’impatto di questa misura sulle attività agricole degli Stati membri. Lo studio d’impatto è stato pubblicato lo scorso 5 luglio, concludendo che le misure proposte da Bruxelles rimangono necessarie. Sulla base di questo studio d’impatto, la presidenza spagnola punta a portare avanti il lavoro.