Bruxelles – Il giorno dopo la grazia Patrick Zaki è stato rilasciato dal carcere di Mansoura, in cui avrebbe dovuto scontare gli ultimi 14 mesi della condanna di 3 anni inflittagli dalla giustizia del Cairo. “Siamo molto soddisfatti, in politica quando si devono risolvere problemi bisogna parlare poco“, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, in prima linea negli sforzi diplomatici per la liberazione del ricercatore egiziano, studente all’Università di Bologna.
Il vicepremier, a Bruxelles per il Consiglio Ue Affari Esteri, si prende i meriti di un impegno “cominciato fin dall’inizio dell’attività di governo”. Un lavoro sotto traccia inaugurato dall’incontro di novembre tra Meloni e il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, a Sharm el-Sheik in occasione della Cop27, proseguito con due viaggi del ministro Tajani in Egitto e supportato dal “lavoro del corpo diplomatico al Cairo e dell’intelligence” italiana. “Alla fine abbiamo ottenuto il risultato senza clamore, senza proteste, senza polemiche” e soprattutto “senza alcun baratto“, ha sottolineato Tajani. Nessun ricatto da parte egiziana, su dossier come migrazione e aiuti alimentari. E nessuno scambio con il silenzio sulla ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni. “Abbiamo sempre chiesto di risolvere il caso Zaki così come il caso Regeni“, ha assicurato il ministro.
Per fare pressione sulle autorità del Cairo per la liberazione di Zaki e di altri detenuti, sono intervenuti anche gli Stati Uniti. L’ultima volta ieri, con il Dipartimento di Stato di Washington che aveva chiesto formalmente ad al-Sisi di “rilasciare immediatamente il signor Zaki, insieme ad altri prigionieri al momento detenuti per accuse legate all’esercizio di libertà fondamentali”. Altri prigionieri come l’avvocato per i diritti umani, Mohamed El-Baqer, sono stato graziati assieme al giovane ricercatore. Anche Bruxelles gioisce del lieto fine della vicenda e si prende qualche merito: “L’Unione Europea e i suoi Stati membri sono stati coinvolti da vicino in entrambi i casi da quando Zaki e El-Baqer sono stati arrestati”, ha dichiarato il portavoce del Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), Peter Stano, aggiungendo che “la loro grazia è uno sviluppo positivo per le relazioni Ue-Egitto“.