Bruxelles – L’Unione Europea si proietta nel futuro, con una strategia sulla realtà virtuale che è estremamente pratica nei suoi obiettivi. L’iniziativa sul Web 4.0 e i mondi virtuali – anche ribattezzata iniziativa sul Metaverso dagli addetti ai lavori – presentata oggi (11 luglio) dalla Commissione Ue si pone come primo tassello di un lavoro che durerà a lungo per cavalcare una crescita esponenziale delle tecnologie emergenti per la società e l’economia. Secondo le stime fornite proprio dal gabinetto von der Leyen, il mercato globale dei mondi virtuali crescerà da 27 miliardi di euro nel 2022 a oltre 800 miliardi di euro entro il 2030, con circa 860 mila nuovi posti per lavoratori qualificati.
“Il Web 4.0 e i mondi virtuali porteranno benefici per la salute, contribuiranno alla transizione verde e anticiperanno meglio i disastri naturali”, ha sottolineato la vicepresidente esecutiva della Commissione Ue responsabile per il Digitale, Margrethe Vestager, presentando l’iniziativa sul Metaverso, annunciata già alla fine dello scorso anno dal responsabile per il Mercato interno, Thierry Breton. “Dobbiamo mettere le persone al centro e plasmare il tutto secondo i diritti e i principi digitali dell’Ue, per affrontare i rischi legati alla privacy e alla disinformazione”, ha messo in chiaro la vicepresidente Vestager, specificando che l’ambiente digitale del futuro sarà “aperto, sicuro, affidabile, equo e inclusivo per tutti”.
Quando si parla di quarta generazione del web si fa riferimento agli sviluppi tecnologici per cui oggetti e ambienti digitali e reali saranno completamente integrati e comunicheranno tra loro, grazie all’intelligenza artificiale, all’Internet of things, alle transazioni blockchain, ai mondi virtuali e alle funzionalità dell’extended reality (l’insieme combinato di esperienze di realtà aumentata, virtuale e mista). La peculiarità del Metaverso e dei mondi virtuali è la loro persistenza, ovvero il fatto che continuano a funzionare anche se non si interagisce con essi: questi ambienti tridimensionali permettono di fondere in tempo reale mondi fisici e digitali, per una serie di scopi “quali la progettazione, la realizzazione di simulazioni, la collaborazione, l’apprendimento, la socializzazione, le transazioni o l’intrattenimento”. Ecco perché per la Commissione Ue è necessario iniziare a porre le basi per garantire che i cittadini e le imprese possano utilizzarli e sviluppare applicazioni con “standard aperti che garantiscano l’interoperabilità tra piattaforme e reti e la libertà di scelta degli utenti“.
I quattro pilastri dell’iniziativa sul Metaverso
Grazie al Mercato unico, alla base industriale e al tessuto di ricerca e istruzione l’Unione “può partire avvantaggiata”, mette in chiaro l’esecutivo comunitario, presentando i quattro pilastri dell’iniziativa sul Metaverso: competenze, imprese, servizi pubblici e infrastrutture. Per quanto riguarda la responsabilizzazione delle persone la Commissione Ue promette entro la fine dell’anno la presentazione dei principi-guida per i mondi virtuali e la definizione di un toolbox per i cittadini entro il primo trimestre del 2024, anche grazie al sostegno del programma Europa digitale per una riserva di talenti (con attenzione alla parità di genere) e del programma Creative Europe per i creatori di contenuti digitali. Per le imprese sarà invece incentivato l’ecosistema industriale europeo del Web 4.0 “per aumentare l’eccellenza e affrontare la frammentazione”. In altre parole, dare vita a un partenariato sui mondi virtuali nell’ambito di Horizon Europe, “possibilmente a partire dal 2025”, per promuovere l’eccellenza nella ricerca e sviluppare una tabella di marcia industriale.
Sul piano dei servizi pubblici si continueranno gli investimenti in iniziative come Destination Earth (DestinE) o i Digital Twins per le comunità intelligenti e per gli oceani, “per consentire ai ricercatori di far progredire la scienza, alle industrie di sviluppare applicazioni di precisione e alle autorità pubbliche di prendere decisioni informate in materia di politica pubblica”. Altre due iniziative sono in fase di lancio: CitiVerse, un ambiente urbano immersivo che può essere utilizzato per la pianificazione e la gestione delle città, e l’European Virtual Human Twin che riprodurrà il corpo umano per supportare le decisioni cliniche e le cure personali. E infine la definizione di standard globali e infrastrutture: lo scopo è quello di garantire che il Metaverso e i mondi virtuali “non siano dominati da pochi grandi operatori”, grazie all’impegno di Bruxelles per la governance in tutto il mondo in materia di capacità di calcolo, cloud ed edge.