Bruxelles – Un’attesa lunga cinque anni di negoziati. Unione europea e Nuova Zelanda hanno formalmente adottato nel fine settimana un accordo di libero scambio commerciale, con una crescita stimata dell’80 per cento degli investimenti e del commercio bilaterale fino al 30 per cento e un potenziale aumento delle esportazioni annuali dell’Ue fino a 4,5 miliardi di euro. Un accordo che mette la parola fine a un processo iniziato a giugno 2018, e portato avanti dall’attuale Commissione europea tra le priorità strategiche.
Per firmare l’accordo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha accolto a Bruxelles domenica (9 luglio) il premier neozelandese, Chris Hipkins, parlando di un accordo di libero scambio “ambizioso e molto equilibrato” che offrirà “molte opportunità alle nostre rispettive imprese. L’Unione europea è già il terzo partner commerciale della Nuova Zelanda”, ha ricordato von der Leyen, sottolineando ancora che la Nuova Zelanda rappresenta per l’Ue un partner fondamentale per noi nella regione indo-pacifica e questo accordo di libero scambio ci avvicinerà ancora di più”, ha dichiarato. “Con la firma odierna, abbiamo compiuto un passo importante per trasformare l’accordo in realtà. Questo moderno accordo di libero scambio offre grandi opportunità alle nostre imprese, ai nostri agricoltori e ai nostri consumatori, da entrambe le parti. Con impegni sociali e climatici senza precedenti, promuove una crescita giusta e verde rafforzando al contempo la sicurezza economica dell’Europa”.
L’intesa commerciale prevede tra le altre cose l’eliminazione di tutti i dazi sulle esportazioni dell’UE in Nuova Zelanda; nonché l’apertura del mercato dei servizi della Nuova Zelanda in settori chiave come i servizi finanziari, le telecomunicazioni, i trasporti marittimi ei servizi di consegna; garantire un trattamento non discriminatorio agli investitori dell’UE in Nuova Zelanda e viceversa. Gli agricoltori dell’Ue avranno opportunità di vendere i loro prodotti in Nuova Zelanda immediatamente dopo l’applicazione dell’accordo e i dazi saranno eliminati fin dal primo giorno sulle principali esportazioni dell’UE come carne suina, vino e spumante, cioccolato, dolciumi e biscotti.
Di fondamentale importanza per Bruxelles è la tutela di 163 indicazioni geografiche protette (come il formaggio Asiago) e quasi duemila tra vini e alcolici (tra cui il Prosecco). Sarà illegale la vendita di imitazioni – divieto dell’uso di un termine Ig “per prodotti non genuini”, o espressioni come ‘genere’, ‘tipo’, ‘stile’, ‘imitazione’ – e l’uso “ingannevole” di simboli, bandiere o immagini che suggeriscono una falsa origine geografica. Diversi prodotti lattiero-caseari, carni bovine e ovine, etanolo e mais dolce, precisa Bruxelles, saranno tutelati e per questi settori non ci sarà alcuna liberalizzazione del commercio. Invece, l’accordo consentirà importazioni dalla Nuova Zelanda a tariffa zero o inferiore solo in quantità limitate (attraverso le cosiddette quote tariffarie). Ma l’accordo, come sottolineato da von der Leyen, è importante anche sotto un altro aspetto ed è quello del clima. Per la prima volta in un accordo commerciale siglato con un Paese terzo, l’Unione europea ha incluso gli impegni relativi all’Accordo di Parigi sul clima e un capitolo dedicato ai sistemi alimentari sostenibili, un articolo dedicato al commercio e all’uguaglianza di genere e una disposizione specifica sulla riforma del commercio e dei sussidi ai combustibili fossili.