Bruxelles – Le scelte della Banca centrale europea non aiutano il percorso di trasformazione economico-produttivo dell’Ue. Il continuo aggiustamento dei tassi di interesse all’insù non aiuta l’industria, ed è proprio l’industria a storcere pubblicamente il naso sulle scelte compiute fin qui da Christine Lagarde. Di fronte all’elevata inflazione “la risposta della Bce potrebbe essere problematica per le imprese, perché per il futuro, la transizione, per essere leader, servono investimenti”, rileva Matteo Borsani, capo delegazione di Confindustria presso l’Ue.”Per il settore privato servono le condizioni per aumentare gli investimenti, ma non vediamo le condizioni per l’alta inflazione e tassi che continuano a salire”.
Le preoccupazioni delle imprese vengono condivise allo European economic policy forum organizzato in Parlamento europeo da Deloitte con Confindustria, Ceoe – Empresas Española, col patrocinio dell’Ambasciata d’Italia e in collaborazione con Gruppo di iniziativa italiana. Qui si assicura che “il mercato unico è la nostra dimensione”, e che dunque la vocazione europea delle imprese che sono italiane, e quindi europee, non è in discussione. Ma servono correttivi a misure di settore. Non solo da Francoforte. Si chiede a Bruxelles “una risposta comune, a livello europeo”, a quello che è un problema diffuso. Perché, sottolinea Borsani, “la mancanza di lavoratori qualificati è un problema in Italia, ma anche in Spagna e addirittura in Germania, dove situazione è peggiore dell’Italia”.
Quando si parla di transizione digitale “c’è un problema di capitale umano” in Europa, riconosce Roberto Viola, capo della Direzione generale delle reti di comunicazione, dei contenuti e della tecnologia (Dg Connect) della Commissione europea. Chiede un cambio di mentalità ai governi, un nuovo sforzo agli Stati membri in un ambito, quello delle politiche occupazionali, di competenza nazionale. “Se non abbiamo una manodopera che risponde alla nuova fase storica, allora serve una serie riflessione”.
Patrizia Toia (Pd/S&D) vicepresidente della commissione Industria del Parlamento europeo, un’idea ce l’avrebbe: replicare l’esperienza del meccanismo anti-pandemico. “NextGenerationEu ha rappresentato una risposta unica che andrebbe ripetuta, vista le condizioni”. Vorrebbe dire mettere di nuovo in comune risorse comuni, per sostenere il tessuto economico a dodici stelle senza lasciare indietro nessuno. Decisioni però lasciate alla prossime istituzioni, perché per decisioni e ragionamenti di un certo tipo e natura serve tempo, e questo è agli sgoccioli. “Siamo a fine legislatura e dobbiamo utilizzare bene l’anno che ci rimane per far progredire i dossier”.
Se ne riparla nel 2024, anno cruciale, come sottolinea Massimiliano Salini (Fi/Ppe), membro della commissione Trasporti. “Il prossimo anno ci sono le elezioni europee, le elezioni negli Stati Uniti, a Taiwan e in Russia. Sarà un momento davvero decisivo”. Su tutti i fronti.